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Strage di senegalesi a Firenze

Due africani morti e tre feriti. Morto anche il killer, un militante di estrema destra, durante un conflitto a fuoco con la Polizia

Roma – 13 dicembre 2011 – Due cittadini senegalesi morti, altre tre feriti ed il killer suicida. È il bilancio di una mattinata da far west a Firenze su cui pesa pesantemente l’ombra del razzismo.

Intorno alle 12.30 in piazza Dalmazia, Gianluca Casseri ha fermato la sua  Polo grigia davanti all’edicola è sceso ed è entrato  nel mercatino rionale. Si e’ quindi diretto verso tre venditori senegalesi e ha esploso 4 colpi. Due africani sono deceduti, un terzo e’ stato portato  d’urgenza, in gravissime condizioni, al vicino ospedale di Careggi.

L’aggressore e’ poi risalito sull’auto ed e’ scappato, per ricomparire a due ore dopo al Mercato Centrale, vicino piazza Duomo. Qui ha aperto il fuoco contro altri due venditori senegalesi, ferendoli.

È quindi intervenuta la Polizia ed è nato un conflitto a fuoco, nel corso del quale l’uomo è morto, ma ancora non è chiaro se si è sparato o se è stato colpito dagli agenti. Secondo i primi riscontri, Casseri sarebbe un militante di estrema destra, vicino al circolo Casa Pound di Pistoia.

Circa 250 senegales hanno organizzato un corteo per le vie di Firenze,  partito piazza Dalmazia e poi diretto in centro. Si sono registrati attimi di tensione e anche motorini buttati a terra a calci. In tanti hanno gridato ‘Italia Razzista’ o ‘Maledetti italiani’, in alcuni casi è stato anche bloccato il traffico.

A caldo, la responsabile immigrazione del Partito Democratico Livia Turco esprime “dolore, sconcerto e grande preoccupazione per quello che è successo a Firenze”. “Se il killer ha agito per razzismo serve una grande tensione democratica e civile per mettere al bando definitivamente questo tipo di ideologie”.

“Bisogna porre molta attenzione – aggiunge Turco – anche al rischio che la crisi economica scateni una guerra tra italiani che vivono una situazione di disagio e immigrati, facendo diventare i cittadini stranieri, che tanto fanno per l’Italia, un capro espiatorio”.

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