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Calcio. Blatter e il razzismo: “Penalizziamo le squadre, no alle partite a porte chiuse”

Il presidente della Fifa si è detto contrario a far giocare le partite a porte chiuse, proponendo di penalizzare le squadre:  "Un calcio senza pubblico è come un concerto senza musica.

Roma, 18 aprile 2014 – Continua a tenere banco a livello internazionale il delicato tema del razzismo sui campi di calcio. Il massimo dirigente della Fifa Sepp Blatter ha detto la sua, bocciando la sanzione delle gare a porte chiuse a favore di una punizione nei confronti dei club.

Nella rubrica settimanale 'Fifa', Blatter si oppone alle attuali sanzioni, ben diffuse in Serie A: "Le gare a porte chiuse sono incluse nel regolamento, ma è uno strumento di dubbia sanzione. E' una punizione collettiva, applicata in modo sproporzionato, perchè include anche tifosi innocenti della squadra avversaria".

Il numero uno del calcio mondiale ha già la soluzione definitiva: "E' chi sbaglia a dover pagare. Ed è chiaro che i club sono considerati responsabili di fronte ai tifosi violenti. Per me c'è una sola soluzione, la sanzione sportiva. Questo creerebbe ai club un reale danno, in altro modo le cose non cambierebbero".

 

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