Prevede tra le altre cose la confisca dei beni alle aziende colpevoli, l’arresto in flagranza di reato e l’indennizzo alle vittime. Respinti in commissione a Montecitorio gli emendamenti al testo già approvato in Senato, il 17 sarà in Aula
Roma, 13 ottobre 2016 – La nuova legge contro il caporalato potrebbe essere approvata dalla Camera il 17 ottobre. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, a una delegazione di associazioni durante la consegna della petizione “Stop al Caporalato” che richiede la rapida approvazione della legge.
La campagna “Stop al Caporalato, coltiviamo la legalità” è stata lanciata da Progressi lo scorso luglio e a oggi ha raccolto 8mila firme, numero ancora in crescita. Hanno aderito FLAI-CGIL, ARCI, Legambiente, CittadinanzAttiva, Consiglio Italiano per i Rifugiati – CIR, ASGI, LavoroWelfare, UFTDU, Habeshia. La petizione chiede al parlamento di garantire il ridimensionamento dell’uso dei voucher esclusivamente per la remunerazione del lavoro occasionale e il rilancio della “Rete del Lavoro Agricolo di Qualità” attraverso il coinvolgimento di tutte le parti sociali e il riconoscimento di agevolazioni fiscali per le imprese che producono e vendono nella legalità.
Dopo mesi di attesa, ad agosto è passato in Senato il Ddl 2217 sul contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento in agricoltura, in cui sono previsti anche la confisca dei beni alle aziende colpevoli, l’arresto in flagranza di reato e l’indennizzo alle vittime. A settembre, il provvedimento è andato in discussione alle Commissioni Lavoro e Giustizia della Camera.
Cesare Damiano ha spiegato che in Commissione Lavoro gli emendamenti sono stati respinti e il disegno di legge andrà in aula il prossimo 17 ottobre nello stesso testo varato dal Senato.“La volontà del Governo e della maggioranza è di varare in via definitiva la legge la prossima settimana”, ha dichiarato Damiano. “Si tratta di una felice convergenza tra iniziativa parlamentare e partecipazione dal basso per aggredire una pratica odiosa, quella del caporalato, che continua a insidiare l’agricoltura e il lavoro in tanta parte del nostro Paese e provoca sofferenze e sfruttamento di lavoratori italiani e migranti”.
Il CIR ormai da anni è costretto a occuparsi della piaga del Caporalato, che progressivamente ha coinvolto in maniera sempre più estesa i rifugiati. “Questa è una di quelle battaglie di civilità in cui i diritti dei migranti, rifugiati e cittadini si saldano. Il segno che combattendo lo sfruttamento si lotta per il riconoscimento e il benessere di tutti” dichiara Fiorella Rathaus Direttrice del CIR.
“Insieme alle altre organizzazioni, abbiamo raccolto l’appello di migliaia di cittadini che chiedevano l’approvazione della legge prima dell’estate, la stagione più intensa della raccolta”, dice Vittorio Longhi, presidente di Progressi. “Siamo comunque soddisfatti di questo passo avanti, anche se la strada per sconfiggere il caporalato è ancora lunga e richiede l’impegno di tutte le istituzioni, oltre che la partecipazione della società civile”.