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Caso Bonsu. Condannati gli otto vigili del pestaggio razzista

Scambiandolo per uno spacciatore, arrestarono, picchiarono e insultarono a Parma uno studente ghanese. Uno di loro conservava come un trofeo la foto del ragazzo con un occhio tumefatto

Roma – 4 ottobre – Si e’ concluso con pene complessive per 32 anni e una provvisionale di 135.000 euro il primo grado del processo per il pestaggio dello studente ghanese Emmanuel Bonsu Foster. La sentenza e’ stata emessa ieri dal giudice di Parma Paolo Scippa,che non ha accolto del tutto le richieste della pm Roberta Licci.

Erano otto gli agenti della polizia municipale di Parma finiti aprocesso perche’ accusati a vario titolo di sequestro di persona, lesioni, falso ideologico, calunnia con l’aggravante della discriminazione razziale, ai danni dello studente allora 22enne.

Bonsu fu fermato per errore la sera del 29 settembre 2008 durante un blitz antidroga, perche’ creduto il palo di un pusher che spacciava nel parco. Secondo l’accusa, fu picchiato e maltrattato durante l’arresto, e dopo venne minacciato per indurlo a confessare cio’ che non aveva commesso, subendo anche insulti legati al colore della sua pelle.

La pena più dura ha colpito Pasquale Fratantuono, l’agente che conservava nel computer, quasi fosse un trofeo, una foto in cui compariva assieme a Bonsu che aveva l’occhio sinistro vistosamente tumefatto. È stato condannato a sette anni e nove mesi di reclusione, con interdizione in perpetuo dai pubblici uffici.

Sette anni e sei mesi di carcere, invece, per Simona Fabbri, commissario capo della Municipale di Parma e vice comandante del Corpo all’epoca dei fatti. Sei anni e otto mesi, per Stefania Spotti, ispettore capo della Municipale, con compiti di coordinamento dell’operazione antidroga che porto’ all’arresto del giovane ghanese; anche per lei interdizione in perpetuo ai pubblici uffici.

Tre anni e sei mesi per Mirko Cremonini, l’agente che insieme a Pasquale Fratantuono condivideva l’aggravante razziale nel corso del processo. Anche per lui interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Tre anni e quattro mesi per Marco De Blasi, un altro degli agenti alla sbarra, che e’ stato interdetto dai pubblici uffici per la durata di cinque anni.

Quattro anni e nove mesi per Andrea Sinisi, interdetto per di cinque anni. Quattro anni e sette mesi per Giorgio Albertini, anche per lui interdizione quinquennale. Pena lievissima, invece, per Graziano Cicinato, l’unico agente nei confronti del quale il tribunale di Parma ha pronunciato assoluzioni per la maggior parte dei capi

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