in

Cie. È polemica sul “piano” del Ministero dell’interno

Zampa (Pd): "Celle di isolamento, poteri ai prefetti, misure punitive. Le proposte del sottosegrtetario Ruperto peggiorano la vita delle persone". Il Viminale: "È solo uno studio, e vuole migliorare l'accoglienza"

Roma – 16 aprile 2013 –  ''Celle di isolamento e moduli idonei a ospitare persone 'dall'indole non pacifica'. E ancora: poteri speciali ai prefetti e misure punitive aggravanti per i reati commessi all'interno dei Cie: misure forti che peggiorano soltanto la vita delle persone, private della dignita' oltre che della liberta'''.

Così Sandra Zampa, parlamentare del Pd, commenta alcune linee del 'Documento programmatico sui Cie' commissionato nel 2012 dal ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, al suo sottosegretario Saverio Ruperto. Il documento, che avrebbe dovuto essere presentato in Aula, e' stato consegnato dal Viminale alla delegazione dei deputati Pd, guidata da Roberto Zaccaria, che si sono occupati della questione.

''Dopo un anno di lavoro -prosegue la deputata del Partito democratico- mi aspettavo un revisione radicale di questo tema e proposte incisive per tornare a politiche per l'immigrazione. E invece si da' per scontato che i Cie debbano esistere cosi' come sono ora, peggiorando la vita delle persone''. Per Zampa, ''bastava ripartire dalle proposte della commissione De Mistura, nata durante il governo Prodi nel ministero guidato da Giuliano Amato, per trovare altre soluzioni. Il documento -fa notare- ha due sole questioni 'migliorative': il passaggio dai 18 ai 12 mesi di permanenza e un regolamento uniforme su tutto il territorio nazionale, per i 13 Cie attivi in Italia''

''A maggior ragione -rimarca Zampa- sono delusa dal fatto che il governo Monti non abbia ritenuto di sottoporre al voto delle Camere almeno il ritorno a 12 mesi di detenzione, un provvedimento atteso non solo da chi soffre della privazione della liberta' ma anche dagli stessi operatori di sicurezza, invece dei 18 mesi che la Lega aveva fortemente voluto e ottenuto nella scorsa legislatura''. A questo riguardo, sottolinea ancora la parlamentare del Pd, ''sbalordisce che si siano voluti ignorare i dati censiti piu' volte in Europa, secondo i quali il rimpatrio non avviene se si sfora un periodo di due mesi per l'identificazione. Credo che sia stata davvero un'occasione persa''.

''Cosi' come funzionaro ora, i Cie rappresentano una voce di spesa significativa, e in realta' continuano ad alimentare un circuito di illegalita' o irregolarita''', taglia corto Zampa.

"Non esiste alcun piano del Viminale ma si tratta solo di uno studio sui CIE" ribatte in una nota il ministero dell'Interno, che parla anche di una "lettura distorta"  del documento elaborato dal gruppo di lavoro presieduto dal sottosegretario Saverio Ruperto. "Un dossier conoscitivo – continua il Vimianle – finalizzato a fotografare il funzionamento dei Centri di Identificazione ed espulsione nell’ottica di garantire, anche con riforme normative, il miglioramento delle condizioni di accoglienza e trattamento dei cittadini immigrati.
 

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

A Bassano il cous cous più grande d’Europa

Adozioni internazionali in calo, in un anno il 23% dei bimbi in meno