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Cittadinanza. Tosi contro Zaia: “Se i minori diventano italiani, come espelleremo gli adulti?”

Lega Nord divisa sulla riforma, il sindaco di Verona contro l’apertura del governatore del Veneto. “Serve un sistema lineare, non può esserci un’enorme sanatoria per i genitori”

Verona – 26 settembre 2013 – Se i figli diventano, come potremo espellere i genitori?

È il succo della contestazione che Flavio Tosi, sindaco di Verona e segretario nazionale della Liga Veneta, muove alla riforma della cittadinanza ipotizzata da Luca Zaia, presidente della Regione e suo compagno di partito. Quest’ultimo da qualche mese propone infatti di aprire alle seconde generazioni, concedendo la cittadinanza italiani a chi è nato qui quando compie otto anni.

''Abbiamo bisogno di un sistema lineare, altrimenti si fa confusione'' obietta Tosi. E chiede: ''Che cosa succederebbe se si dovessero allontanare i genitori, per reati o perché disoccupati oltre i limiti di tempo consentiti? I figli italiani non potrebbero essere espulsi. Allora ci sara' una enorme sanatoria per i genitori? Evidentemente no”.

La posizione di Tosi è quella ribadita finora dalla maggior parte degli esponenti leghisti, che hanno sempre obiettato che una riforma delle seconde generazioni avrebbe ricadute anche sugli adulti. Il sindaco di Verona ha ricordato che “oggi la norma prevede che la cittadinanza sia riconosciuta al compimento dei 18 anni, quindi alla maggiore età”. A  quanto pare per lui va bene così.
 

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