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Clandestini. “Adeguate contromisure dopo la sentenza della Consulta”

Maroni: “Limitato il contrasto dell’immigrazione illegale. Nuove norme nel ddl sicurezza”

Roma – 23 dicembre 2010 – Il governo sta preparando nuove norme per rispondere all’ultimo l’affondo della Corte Costituzionale contro il pacchetto sicurezza.

Pochi giorni fa, la Consulta ha dichiarato illegittimo l’art.14, comma 5 quater del testo unico sull’immigrazione. Non può essere condannato, questo il senso della sentenza, chi non obbedisce a un foglio di via perché è troppo povero o comunque ha un altro “giustificato motivo”. 

Intervenendo ieri al question time della Camera dei Deputati, il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha sostenuto che il governo si era già posto il “problema dello stato di indigenza dello straniero”. Insieme al foglio di via, può infatti essere consegnata ai clandestini “la documentazione necessaria per raggiungere gli uffici della rappresentanza diplomatica del suo Paese in Italia al fine di ricevere adeguata assistenza o ausilio” per il rimpatrio.

Una soluzione che però evidentemente non risolve nulla. “La sentenza della Corte, – ha ammesso Maroni – pur non facendo venir meno formalmente il reato di immigrazione clandestina, tuttavia pone dei limiti all’attuazione del contrasto all’immigrazione clandestina, limiti ai quali la magistratura dovrà attenersi nel valutare la punibilità del reato di permanenza clandestina nei casi di reiterata inosservanza dell’ordine di lasciare il territorio nazionale”.

Il ministero dell’Interno, ha assicurato Maroni, sta quindi “già studiando” nuove norme. Queste verranno inserite nel disegno di legge sulla sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri poche settimane fa e ora all’esame del Senato. 

Si tratta di “adeguate contromisure” per “evitare che la sentenza della Corte costituzionale possa incidere negativamente sul meccanismo delle espulsioni amministrative degli stranieri irregolari e quindi sull’efficienza dell’azione di contrasto all’immigrazione clandestina che il Governo – ha insistito il ministro – proseguirà senza sosta e senza tentennamenti”.

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