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Clandestini: Tunisia-Sardegna in moto d’acqua

Quotidiano algerino racconta l’impresa di quattro giovani. Da verificare, ma "tecnicamente possibile"

Roma – 16 luglio 2009 – Fino a quando sono barconi, li possono anche respingere. Ma le navi della nostra marina militare saprebbero rincorrere delle moto d’acqua?

Ha dell’incredibile, e in realtà è ancora da verificare, la storia di immigrazione clandestina raccontata oggi dal quotidiano algerino Echorouk. Quattro giovani algerini di Annaba (l’antica Ippona) sarebbero arrivati illegalmente in Italia attraversando il Mediterraneo a bordo di altrettanti jet ski.

Un’azione preparata nei minimi dettagli. Secondo Echorouk, i giovani si sono spacciati per vitelloni in vacanza e hanno prenotando una lungo soggiorno in un albergo di lusso sulla costa tunisina. Dopo qualche giorno di relax, hanno noleggiato quattro moto d’acqua, hanno puntato la prua verso le coste italiane e in un paio d’ore sono arrivati in Sardegna.

Per compiere la traversata, i quattro avrebbe utilizzato un GPRS e una buona scorta di carburante. E una volta approdati in Sardegna avrebbero anche chiamato le famiglie in Algeria, per tranquillizzarle e comunicare la buona riuscita del piano.

"Roba da 007 o Mission Impossibile" commentano alla capitaneria di porto di Cagliari, dove però si ammette che l’impresa "tecnicamente sarebbe anche possibile". E così Guardia Costiera e Carabinieri stanno battendo le calette sarde per trovare la prova dello sbarco, le quattro moto d’acqua abbandonate.

EP

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