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Colf e badanti. “Per le famiglie e contro il nero, dedurre anche le retribuzioni”

Assindatcolf chiede al governo di inserire la deduzione totale nella legge di Stabilità. “I datori di lavoro risparmierebbero fino 5 mila euro l’anno e ci sarebbero 340 mila regolarizzazioni”

Roma  – 16 settembre 2016 – Risparmi per le famiglie e meno lavoro nero. Sarebbe questo il doppio effetto della deducibilità totale dei costi del lavoro domestico, cioè della possibilità di sottrarre al reddito su cui si pagano le tasse l’equivalente delle retribuzioni pagate a colf, badanti e babysitter. 

È una misura fiscale invocata da tempo da Assindatcolf e ora l’associazione nazionale dei datori di lavoro domestico chiede al governo di inserirla nella prossima legge di Stabilità. 

“Il lavoro domestico è un settore che riguarda la vita di tutti noi e solo intervenendo in questo comparto il Governo avrebbe la certezza di arrivare a tutte le famiglie, senza distinzione” ha spiegato oggi a Roma il presidente di Assindatcolf Andrea Zini, illustrando in una conferenza stampa i contenuti della proposta insieme alla presidente della Federazione Europea dei Datori di Lavoro Domestico, Effe, Marie Bèatrice Levaux.

In ballo ci sono numeri importanti.  Oggi i datori di lavoro domestico possono dedurre solo i contributi versati e per non più di 1550 euro circa ogni anno. I risparmi in termini di tasse non pagate sarebbero molto più alti (tra i 2 mila e i 5 mila euro l’anno secondo Assindatcolf) se fosse possibile sottrarre all’imponibile anche tutte le retribuzioni.

Ovviamente, il presupposto sarebbero rapporti di lavoro certificabili, quindi regolari, che diventerebbero così molto più convenienti, in un settore dove invece imperversa il sommerso. In un rapporto presentato lo scorso novembre il Censis stimava che la deducibilità totale porterebbe all’emersione di circa 340 mila lavoratori sugli 876 mila che si pensa lavorino oggi irregolarmente. 

Ma alle casse dello Stato quanto costerebbe? Sempre le proiezioni del Censis parlano di un saldo di 675 milioni di euro che però, al netto di effetti diretti ed indiretti, scenderebbe a 72 milioni di euro.

La deducibilità totale, ha detto stamattina Zini, “sarebbe una misura finalmente strutturale che certificherebbe la fine di politiche una tantum e interventi a ‘pioggia’. Nella convinzione che sia la strada maestra per attivare un circuito virtuoso in questo paese, come associazione che dà voce alle famiglie siamo pronti a sostenere ogni iniziativa, anche legislativa, che punti ad aumentare gli incentivi fiscali nel settore domestico”.

Vai a Colfebadantionline.it, il portale del lavoro domestico

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