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COMUNE ROMA: IMMIGRATI; NESSUN ALLARME, PER NON CAMBIA NULLA

(ANSA) – ROMA, 29 APR – Da ieri a oggi la vita degli stranieri a Roma non è cambiata con l’elezione di Gianni Alemanno a sindaco. Tra i venditori ambulanti del centro storico e i ragazzi che si ritrovano a piazza Vittorio Emanuele (con o senza permesso di soggiorno) non c’é allarmismo per il futuro. Non hanno paura di essere cacciati dalla città e dall’Italia e, complice un po’ la scarsa conoscenza della lingua e la disattenzione nei confronti della vita pubblica italiana, a volte non sanno neppure dell’avvicendamento di poltrone al Campidoglio. Un giovane polacco, in un italiano insicuro, spiega: "non facciamo niente di male. Perché dovremmo temere? Siamo qui per lavorare". "Non credo che il nuovo sindaco ci caccerà – dice la romena Alina – lui stesso ha detto che si occuperà dei clandestini. Voglio pensare positivo". Sul "fronte" immigrazione a Roma si respira perciò un’aria serena. Una sensazione confermata anche da Gianluca Luciano, editore del magazine web "Stranieri in Italia": "L’immigrazione organizzata – afferma – non si aspetta nulla di buono dalla vittoria del centrodestra al Campidoglio; quella non organizzata, che coinvolge il maggior numero di persone, pensa invece che le cose non cambieranno. Per loro non esiste alcun tipo di aspettativa, neanche in positivo". Sulla vittoria di Gianni Alemanno, Luciano aggiunge: "Bisognerà giudicare il sindaco in base all’operato. Quello che ha lanciato oggi è un messaggio di severità nei confronti dei clandestini e non dei cittadini stranieri in generale, tanto più che nel suo staff esiste un garante dei cittadini stranieri". Michele Consiglio, responsabile immigrazione delle Acli, ribadisce la necessità di "creare percorsi di integrazione" a favore degli immigrati, perché "il problema sicurezza non lo si risolve chiudendo le frontiere". E aggiunge: "Non tutti gli immigrati sono criminali". Sulla paura che potrebbero avere oggi gli immigrati per le conseguenze di una politica di centrodestra, Consiglio afferma: "Gli immigrati consapevoli si pongono i problemi che devono affrontare in senso positivo, non temono di essere cacciati e favoriscono percorsi di integrazione". (ANSA).

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