Ormai una ditta individuale su dieci ha un titolare straniero. Lo Bello: “Aiutare chi arriva in Italia ad avviare un’attività”. Il rapporto Unioncamere-InfoCamere
Roma – 29 marzo 2016 – La crisi non ferma la voglia d’impresa degli immigrati.
Nel 2015, le ditte individuali di cittadini extraue in Italia sono aumentate di quasi 23mila unità, arrivando a quota 350mila. Rappresentano ormai il 10,9% di tutte le imprese individuali operanti nel nostro Paese. Cinque anni fa, a fine 2010, erano 100.000 in meno. Il dato assume ancora maggior significato considerando che il saldo complessivo delle imprese individuali lo scorso anno è stato pari a -0,1%.
Lo rilevano Unioncamere-InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio italiane.
La presenza di piccoli imprenditori extra-UE si rivela particolarmente significativa nelle attività artigiane: oggi sono oltre 120mila, un terzo di tutte le micro-aziende di immigrati, con forti specializzazioni in settori economici quali i servizi alle imprese (dove il 23% è extra-UE), il commercio (16,4%) e le costruzioni (15,2%).
La classifica dei Paesi di provenienza vede in testa il Marocco, da dove arrivano 67 mila titolari di ditte individuali, il 19%. Seguono gli imprenditori cinesi, che sono 49 mila (14%), e quelli albanesi, 31 mila (9%).
La mappa della loro presenza sul territorio vede ai primi posti Toscana, Lombardia, Liguria e Lazio (tutte con una rappresentanza di micro-imprese di immigrati superiore al 15% del totale delle imprese individuali regionali), con Prato che, dall’alto del 40,9% di imprese individuali con passaporto extra-UE, si conferma la capitale virtuale dell’imprenditoria immigrata in Italia.
“Per gli stranieri giunti in Italia aprire un’impresa è certamente un modo per integrarsi nel nostro sistema economico e sociale” commenta il Presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello.
“Gli imponenti flussi migratori con i quali ci confrontiamo richiedono sicuramente politiche di accoglienza mirate. A queste, però, si possono affiancare strumenti e politiche di integrazione a basso costo quali quelle di supporto all’avvio dell’attività imprenditoriale. E’ questo un ambito nel quale le Camere di Commercio giocano un ruolo importante”.
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