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Da un barcone a due lauree: la storia di Remon Karam, simbolo di resilienza e speranza

Roma, 25 novembre 2024 – Remon Karam ha 25 anni e una storia che potrebbe sembrare tratta da un romanzo, ma è reale e profondamente ispiratrice. Nato in Egitto e appartenente alla comunità cristiana copta, Remon ha affrontato persecuzioni e violenze sin dalla tenera età. La sua famiglia, bersaglio di atti intimidatori e aggressioni, viveva in un clima di paura. A soli 14 anni, decise di lasciare tutto per inseguire la libertà e un futuro migliore.

Arrivato in Italia il 6 luglio 2013 a bordo di un barcone sbarcato a Portopalo, Remon trovò rifugio in un centro di accoglienza, prima di essere accolto da una famiglia siciliana che gli offrì una seconda possibilità. Da quel momento, la sua vita ha preso una direzione che pochi avrebbero immaginato.

Con determinazione e impegno, Remon si è integrato nella comunità locale, riuscendo a diplomarsi e successivamente a iscriversi all’Università Kore di Enna. La sua prima laurea in Lingue e culture moderne è stata solo l’inizio. Recentemente, ha conseguito una seconda laurea in Studi interculturali e relazioni internazionali, coronata da una tesi intitolata “L’immigrazione: tra persecuzione e realtà”.

La scelta del tema della tesi non è casuale: “Voglio ampliare le mie conoscenze in materia di diritti umani e immigrazione”, ha spiegato. Il suo obiettivo è quello di lavorare nel campo delle relazioni internazionali, portando con sé non solo la formazione accademica, ma anche una prospettiva unica maturata attraverso la sua esperienza personale.

Nel corso degli anni, Remon ha ricoperto ruoli di responsabilità all’interno dell’università, come quello di garante degli studenti, dimostrando il suo impegno nel favorire l’inclusione e il dialogo tra culture diverse.

Ora, con due lauree in tasca, Remon si prepara a lasciare Enna per cercare opportunità lavorative altrove, consapevole che il suo viaggio è ancora lungo, ma ricco di possibilità. La sua storia non è solo un esempio di resilienza, ma un messaggio potente: “Se ce l’ho fatta partendo da zero, possono farcela tutti. Sono soltanto i limiti morali che ci bloccano molto spesso”.

In un momento storico in cui il tema dell’immigrazione è al centro del dibattito politico e sociale, la vicenda di Remon Karam ci ricorda il valore delle seconde possibilità e l’importanza di accogliere chi è in cerca di un futuro migliore.

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