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Decreto Flussi. Scarse risposte e delusioni: il dilemma delle aziende agricole toscane nel reclutare lavoratori stranieri

Roma, 22 aprile 2024 – Le richieste disperate delle aziende agricole toscane per ottenere lavoratori stranieri stagionali sono rimaste inascoltate, generando frustrazione e confusione. L’alto numero di domande presentate durante i tre giorni del “click day”, previsto dal decreto flussi per l’assunzione di lavoratori non comunitari, è stato un segnale chiaro dell’urgente bisogno di manodopera, soprattutto nell’agricoltura, nel settore edile e turistico.

Tuttavia, l’Ispettorato territoriale per il Lavoro ha deciso di escludere la provincia di Grosseto, in Maremma, dalle quote previste dal decreto flussi, lasciando le richieste delle aziende senza risposta. Questo ha scatenato il malcontento delle associazioni di categoria, che accusano il sistema di non essere all’altezza delle esigenze del territorio.

Milena Sanna, direttore di Coldiretti Grosseto, ha espresso delusione per l’inefficienza del decreto nel soddisfare le necessità delle imprese agricole. Le lunghe attese e le incertezze nel processo di assunzione hanno portato molte aziende a cercare alternative, come investire sempre più nella meccanizzazione per ridurre la dipendenza dalla manodopera stagionale.

Tuttavia, non tutte le aziende sono in grado di meccanizzare completamente le loro attività, soprattutto quelle che si occupano della raccolta di ortaggi primaverili e pomodori. Queste realtà dipendono ancora dalla forza lavoro umana e si trovano in difficoltà nel reperire operai qualificati.

Paolo Rossi, direttore di Confagricoltura Grosseto, ha evidenziato la necessità di una soluzione immediata per garantire il funzionamento del settore agricolo. Se le pratiche per l’assunzione di lavoratori stranieri richiedono mesi e poi non vengono accettate, si crea un grave ostacolo per le aziende e per l’economia locale.

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