Roma, 4 novembre 2020 – “Si è diffusa l’idea che sia facile sbarcare in Italia ma questo messaggio va contrastato con una risposta europea, altrimenti rischiamo di implodere nella situazione di emergenza in cui già ci troviamo”.
Lo afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in una intervista al Corriere della Sera.
“E’ sbagliato accostare il richiedente asilo al terrorista. Vanno separati i diritti dalla minaccia. Ma che un rischio ci sia lo dimostrano i fatti. E anche i Comuni stanno andando in sofferenza, vanno supportati e ascoltati. L’Italia è stata aiutata troppo poco nell’emergenza sbarchi, Lampedusa è la frontiera di tutti e 27 gli Stati membri”, spiega. Gli sbarchi, sottolinea Di Maio, sono “un problema che ci trasciniamo da sempre, che esisteva anche con i decreti sicurezza, perché gran parte degli sbarchi sono fantasma, di piccole imbarcazioni, difficili da intercettare. Quindi strumentalizzare il tema è inutile”.
Ci sono “troppe buone intenzioni e pochi fatti. Abbiamo sostenuto la commissione Von der Leyen anche per un progetto ambizioso sulle migrazioni, ma dobbiamo dirci che per adesso la proposta della Commissione è incompleta – sottolinea -, bisogna rivedere il principio del chi prima accoglie poi gestisce. Se si dichiara di voler superare Dublino senza rivedere quel principio si sta parlando del nulla. Lo dirò ai miei omologhi Ue”.
Secondo Di Maio i rimpatri “non solo dovrebbero essere coordinati dall’Ue, ma gli stessi rimpatri vanno fatti a spese dell’Unione europea. Bisogna abbattere il muro dei viaggi illegali. Chi vuole entrare in Europa deve poterlo fare solo legalmente”.