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Diminuzione degli attraversamenti irregolari delle frontiere dell’UE nei primi nove mesi del 2024: i dati di Frontex

Roma, 16 ottobre 2024 – Secondo i dati preliminari forniti da Frontex, l’Agenzia europea per la guardia di frontiera e costiera, nei primi nove mesi del 2024 il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere dell’Unione europea è diminuito significativamente. In totale, sono stati registrati 166.000 attraversamenti, con una riduzione del 42% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Rotte del Mediterraneo e dei Balcani: cali significativi

La diminuzione più rilevante è stata osservata lungo la rotta dei Balcani occidentali, che ha visto una riduzione del 79%. Tradizionalmente utilizzata da migranti provenienti dal Medio Oriente e dall’Asia, questa rotta ha subito un drastico calo, attribuibile principalmente a un rafforzamento dei controlli alle frontiere e ad accordi bilaterali tra l’Unione Europea e i paesi di transito.

Anche la rotta del Mediterraneo centrale, storicamente una delle più pericolose e trafficate per i migranti diretti verso l’Europa, ha registrato un calo del 64%. Questa rotta, che parte principalmente dalla Libia e dalla Tunisia verso l’Italia, ha visto una significativa riduzione degli arrivi, probabilmente a causa dell’intensificazione delle operazioni di monitoraggio e delle collaborazioni con le autorità dei paesi nordafricani.

Aumenti preoccupanti sulle rotte orientali e africane

Tuttavia, non tutte le aree hanno registrato una diminuzione. Il confine terrestre orientale, che include paesi come la Bielorussia e l’Ucraina, ha visto un aumento allarmante degli attraversamenti irregolari del 192%. Questa rotta è diventata una via di accesso sempre più utilizzata, con un incremento delle tensioni geopolitiche nella regione che potrebbe spiegare questa crescita.

Simile preoccupazione è sollevata dalla rotta dell’Africa occidentale, che ha registrato un incremento del 100%. Questa rotta, utilizzata dai migranti che partono dai paesi dell’Africa subsahariana attraverso il Marocco e la Mauritania per raggiungere le isole Canarie, ha subito un raddoppio del flusso migratorio, sollevando interrogativi sulla gestione delle migrazioni dall’Africa.

Prospettive future e sfide per l’UE

Il calo complessivo del 42% rappresenta senza dubbio un risultato positivo per l’Unione Europea, frutto degli sforzi coordinati tra gli stati membri e dei rafforzamenti delle operazioni di pattugliamento delle frontiere. Tuttavia, gli aumenti osservati su alcune rotte sottolineano l’importanza di affrontare le cause profonde della migrazione e di migliorare le condizioni di sicurezza e stabilità nelle regioni di origine e transito.

La sfida per l’Europa rimane complessa, poiché da un lato deve garantire la sicurezza delle sue frontiere, e dall’altro mantenere un approccio umanitario per coloro che fuggono da conflitti, persecuzioni o condizioni economiche difficili.

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