in

Elezioni comunali. Cittadini Ue ancora lontani dalle urne

A Roma, su 70 mila potenziali elettori, solo 8 mila si sono iscritti alle liste per votare il 26 e 27 maggio. Non va meglio negli altri Comuni. Burocrazia e disinteresse decimano la partecipazione

Roma – 2 maggio 2013 – Le prossime elezioni comunali non hanno ancora vincitori, ma in un certo senso possono considerarsi già sconfitte le decine di migliaia di persone che, pur avendo la possibilità di scegliere i loro amministratori, non godranno di questo diritto.

Parliamo dei romeni, dei polacchi e degli altri cittadini di Paesi dell’Unione Europea residenti in uno dei Comuni dove il 26 e il 27 maggio si andrà alle urne per scegliere sindaci e consiglieri. Secondo le legge, possono votare ed essere eletti, ma solo se si iscrivono per tempo a una lista elettorale aggiunta. Anche stavolta, l’hanno fatto in pochi.

Lo confermano i dati forniti a Stranieriinitalia.it dall’ufficio elettorale del Comune di Roma, che per dimensioni è la piazza più importante di queste consultazioni. I cittadini comunitari maggiorenni che vivono nella Capitale sono circa 70 mila, quelli che ad oggi risultano iscritti alla lista aggiunta sono appena 8113, l’11% degli aventi diritto. Poco più della metà, 4416 persone, sono cittadini romeni.

Non va meglio altrove. A Brescia si sono iscritti a votare 360 cittadini europei, eppure quelli residenti in città sono oltre 3600, a Vicenza il rapporto è di 180 su 2800, ad Ancona 219 su 2600. Un bilancio deludente che è destinato ad aggravarsi: non tutti gli iscritti, infatti, si presenteranno alle urne. Senza contare chi si iscrive e poi non ritira la tessera elettorale: “Molte tornano indietro”, confermano dal Comune di Roma.

“Ci aspettavamo una maggiore partecipazione, la situazione è migliorata rispetto alle passate elezioni, ma quattromila romeni iscritti sono ancora pochi. Noi stessi abbiamo distribuito oltre 3500 volantini a Roma per informare i connazionali e abbiamo utilizzato anche canali come facebook e twitter” commenta Miruna Cajvaneanu, giornalista e presidente dell’associazione romena Europaeus, che in questi mesi ha partecipato nella Capitale a una campagna di sensibilizzazione sul diritto di voto dei comunitari promossa dal Cospe.

“L’iscrizione alla lista aggiunta rimane un ostacolo, dovrebbe essere automatica quando si prende la residenza. Pesa poi un notevole disinteresse della nostra comunità verso la politica, una disillusione legata alle esperienze con la politica romena. È però tempo di cambiare rotta. Come dice una mia amica: abbiamo gli stessi problemi, paghiamo le stesse tasse, dobbiamo partecipare insieme, perchè siamo nella stessa barca”.

Elvio Pasca
 

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Riforma Lavoro e contratto a progetto. Indicazioni operative.

Zaia: “Non ho nulla contro il ministro Kyenge”