Roma, 21 agosto 2023 – Un acceso scontro è in corso tra il Ministero dell’Interno e alcuni sindaci italiani riguardo alla gestione dell’accoglienza dei migranti nel paese. Le critiche dei primi cittadini si concentrano sulla strategia adottata dal Viminale per affrontare il flusso continuo di sbarchi e la gestione dei minori non accompagnati.
L’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) è tra i principali critici della politica del Viminale riguardo ai minori non accompagnati. Il sindaco di Prato e responsabile immigrazione, Matteo Biffoni, ha dichiarato: “Con questi numeri, le amministrazioni locali non potranno garantire il rispetto delle condizioni stabilite per legge, e la responsabilità è dello Stato centrale. Non ci sono gli hub di primissima accoglienza, non ci sono le risorse per la mediazione culturale.”
Il Viminale, d’altro canto, ha richiamato l’importanza della legge Zampa, sottolineando che è stata promulgata dal Partito Democratico (Pd) proprio per affrontare la questione dei minori non accompagnati. Le divergenze non si limitano alle amministrazioni di centrosinistra; anche i sindaci della Lega Veneto hanno espresso il loro dissenso nei confronti degli “hub” e dell’accoglienza diffusa. “Chi non ha diritto di stare in Italia deve essere rimandato indietro. Capannoni, uffici, palestre non possono essere usati per stoccare i migranti, non sono strutture idonee,” affermano.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, membro del Partito Democratico, ha affermato categoricamente: “Sulla gestione del fenomeno migratorio il governo non ha alcuna strategia.” Questa critica arriva in un contesto in cui i flussi di sbarchi non accennano a diminuire. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, dal primo giugno al 18 agosto si sono registrati 55.318 sbarchi, con una media giornaliera superiore alle 700 unità.
L’hotspot di Lampedusa ospita ancora 2.427 migranti, evidenziando la pressione costante sulla macchina dell’accoglienza. I segnali di sofferenza e le richieste di intervento da parte del governo e del Ministero dell’Interno arrivano quotidianamente dalle regioni coinvolte.
Il Ministero dell’Interno ha annunciato interventi per accelerare il processo di rimpatrio dei migranti irregolari, in particolare quelli con problematiche e comportamenti pericolosi. Una circolare emessa il 3 luglio ha introdotto il criterio della redistribuzione basato sull’estensione territoriale oltre che sulla popolazione. Questo nuovo criterio potrebbe comportare il trasferimento di un maggior numero di migranti in territori con ampie estensioni ma basse densità abitative, come la Sardegna e la Basilicata, suscitando preoccupazioni tra i responsabili regionali.
Un altro aspetto cruciale è il turn over nelle strutture di accoglienza straordinaria (CAS) dove attualmente sono ospitate circa 110.000 persone. Il Viminale intende condurre un censimento per valutare quanti soggetti ancora rispondono ai requisiti per l’assistenza. Una circolare del 7 agosto ha richiesto la verifica delle disposizioni alle autorità locali e alla Commissione nazionale per il diritto di asilo per garantire un uso efficiente delle risorse pubbliche e il ricambio nelle strutture di accoglienza.
La questione migratoria in Italia rimane un argomento di forte dibattito e tensione, mentre il paese affronta una pressione costante dovuta ai flussi migratori. Le divergenze tra il Ministero dell’Interno e i sindaci mettono in evidenza le sfide di una gestione efficace dell’accoglienza e dei flussi migratori in un contesto politico e sociale complesso.