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Emergenza Ucraina: così sono prorogate le misure di accoglienza e protezione

Roma, 3 maggio 2023 – È stata pubblicata il 28 aprile in Gazzetta Ufficiale la LEGGE 21 aprile 2023, n. 46 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 2 marzo 2023, n. 16, recante disposizioni urgenti di protezione temporanea per le persone provenienti dall’Ucraina”. (Qui un dossier con le schede di lettura)

La legge proroga fino alla fine del 2023 le attività di assistenza e accoglienza dei profughi, nei centri di accoglienza straordinaria e nel Sistema di accoglienza e Integrazione, ma anche nel nuovo sistema di accoglienza diffusa gestito dal Terzo Settore o tramite il contributo di sostentamento per chi ha trovato una sistemazione autonomamente. È prorogata alla stessa data anche la validità dei permessi di soggiorno per protezione temporanea rilasciati ai profughi.

Inoltre, i 100 euro pro capite al giorno in favore dei comuni che accolgono minori stranieri non accompagnati sono riconosciuti non più a titolo di rimborso per i costi sostenuti, bensì a titolo di mero contributo. Al Commissario delegato è riconsciuta la possibilità di avvalersi degli uffici del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno e sono incrementate le risorse da destinare ai Comuni.

La Commissione nazionale per il diritto di asilo potrà avvalrsi di 10 prestatori di lavoro con contratto a tempo determinato. Questo, in considerazione dell’eccezionale volume di richieste di protezione internazionale connesse allla guerra in Ucraina. È prorogato fino al 31 dicembre 2023 anche lo stato di emergenza per intervento all’estero in conseguenza degli accadimenti in atto in Ucraina al fine di garantire la prosecuzione delle attività di soccorso e assistenza della popolazione ucraina svolte all’estero dal Servizio nazionale nell’ambito del Meccanismo unionale di protezione civile.

Infine, novità introdotta dal parlamento con la conversione in legge, sono prorogate al 31 dicembre 2023 anche le deroghe previste dalla normativa vigente sul riconoscimento delle qualifiche professionali del personale medico e sanitario ucraino.

Le strutture sanitarie e sociosanitarie interessate possono, quindi, ancora procedere al reclutamento temporaneo di tali professionisti, muniti del Passaporto europeo delle qualifiche per i rifugiati, con contratti a tempo determinato o con incarichi libero-professionali. I professionisti interessati depositano presso la struttura sanitaria che procede al reclutamento temporaneo la documentazione attestante il possesso della qualifica professionale sanitaria o di operatore socio-sanitario, munita di traduzione asseverata presso il tribunale.

FONTE NEWS: Integrazione Migranti – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

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