Roma, 9 settembre 2016 – “Nell’incontro con il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, abbiamo posto essenzialmente una questione: la necessita’ di un cambio di passo, di un salto di qualita’ nella gestione dell’accoglienza”. Lo ha detto Piero Fassino, presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, in una intervista alla Radio Vaticana, all’indomani dell’incontro al Viminale sulla programmazione dei flussi dei migranti.
“Fin qui- ha spiegato Fassino- l’accoglienza e’ stata generosa ed efficace, ma bisogna cambiare. Nella riunione abbiamo chiesto di passare ad sistema piu’ diffuso sul territorio nel quale i sindaci siano effettivamente i protagonisti e i gestori di questo processo di accoglienza: non e’ possibile che i sindaci siano solo i destinatari di profughi, di immigrati dei quali non sanno nulla e che devono accogliere solo perché ricevono una telefonata dalla prefettura. Chiediamo, invece, che con ogni sindaco si discuta su quello che si deve fare”.
“Poi – ha continuato il presidente dell’Anci- e’ necessario introdurre il principio di proporzionalita’ tra la popolazione residente del comune che accoglie e le persone da accogliere: non e’ possibile che, ad esempio, un comune di duemila abitanti accolga settecento migranti. Per questo, abbiamo incaricato un gruppo tecnico misto Anci-ministero dell’Interno di simulare il nuovo approccio, dividendo i comuni per fasce demografiche e sulla base di queste fasce stabilire i migranti da allocare. Rispettando anche un altro principio: quello della sostenibilita’”. “Inoltre – ha concluso Fassino – bisognera’ pensare ad un sistema di incentivi per i comuni e impegnare i migranti in attivita’ perché e’ giusto che restituiscano alla collettivita’ il bene che hanno ricevuto”.