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Fini: “No a stop flussi d’ingresso”

Il presidente della Camera invoca anche una nuova legge sulla cittadinanza ROMA, 14 novembre 2008 – Sull’immigrazione la maggioranza comincia a mostrare i primi segni di divisione: mentre la Lega insiste con la linea dura difendendo il suo emendamento al ddl sicurezza con il quale si punta a chiudere le frontiere agli stranieri per almeno due anni, il presidente della Camera Gianfranco Fini considera "sbagliato" e "paradossale" bloccare il decreto flussi, perché "aumenterebbe il lavoro nero", e invoca a gran voce una nuova legge sulla cittadinanza.

La "società – spiega Fini – è profondamente cambiata" e deve aprirsi all’integrazione. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano prende spunto dalla cerimonia al Quirinale per il benvenuto "ai nuovi cittadini" e interviene nel dibattito osservando che su questi temi si deve "procedere con serietà" e nel rispetto degli "elementari diritti umani che non possono conoscere barriere". Una presa di posizione che piace molto al Vaticano. "Non possiamo che apprezzare quello che ha detto Napolitano – afferma il cardinale Raffaele Martino – gli immigrati non sono un peso" perché "offrono il loro lavoro, la loro azione".

Il Pd non ha dubbi e torna a bocciare senza appello il ddl del governo sulla sicurezza spiegando, come fa il capogruppo in commissione Giustizia del Senato Felice Casson, che si tratta solo di un "provvedimento bandiera" che ha provocato "uno scontro durissimo all’interno della maggioranza e del governo". Ed è infatti nel centrodestra che cominciano ad evidenziarsi i primi problemi: ad An piacciono poco le proposte del Carroccio che consentirebbero di usare il pugno di ferro contro gli immigrati, a cominciare dall’idea di chiudere le frontiere per almeno due anni.

La giustificazione, spiega il presidente dei senatori del Carroccio Federico Bricolo, è per evitare che, con la crisi economica, si creino anche "disoccupati stranieri" che diventerebbero più "facile preda" nelle mani della criminalità organizzata. Ma la tesi convince poco. E anche in Forza Italia nascono le prime perplessità, soprattutto tra i parlamentari più sensibili alle istanze del Vaticano.

La Lega però va avanti e annuncia battaglia perché, come sottolinea il capogruppo della Lega alla Camera Roberto Cota, bisogna limitare l’accesso agli stranieri anche per evitare che in questo periodo di crisi "sottraggano lavoro ai nostri figli".

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