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Fini: “Non cambio idea sul voto agli immigrati”

"E’ ora di deporre la scimitarra, evitare propaganda e ragionare" ROMA, 22 ottobre 2008 – "Ho avanzato la proposta di allargare il diritto di voto agli immigrati prima di essere presidente della Camera e non ho cambiato opinione".

Lo ha affermato ieri Gianfranco Fini nel corso del suo incontro con la stampa estera.

"So – ha spiegato – che questa idea suscita molte perplessità. Ho tanti amici che sono contrari ma credo che se si vuole l’integrazione bisogna avere una certa apertura a riguardo. E’ ora di deporre la scimitarra, evitare propaganda e ragionare, traendo spunto dagli altri paesi, in una discussione laica e non ideologica".

Rispondendo ad una giornalista algerina che, nel corso dell’ incontro gli chiedeva il suo giudizio slla proposta della Lega di negare l’assistenza sanitaria ai clandestini Fini ha risposto che "Il diritto alla salute è connesso al diritto alla dignità della persona umana".

"Francamente – ha sottolineato Fini – non ho letto l’emendamento e non giudico mai ciò che non conosco. Non sempre ciò che viene riferito corrisponde alla realtà del testo. Certo che – ha proseguito rivolgendosi alla giornalista – se le cose stessero come lei ha detto si tratta di un emendamento che mi auguro non venga accolto".

Le reazioni
Il capogruppo del PdL in commissione cultura alla Camera e responsabile nazionale di An, Fabio Granata rilancia l’opportunità di aprire al voto agli immigrati regolari come fattore di integrazione, sulla scia di quanto affermato dal presidente della Camera Gianfranco Fini. "Bisogna lavorare con la consapevolezza che la cittadinanza é un fatto politico – ha spiegato – e come tale deriva, così come l’integrazione, da pieni riconoscimenti di diritti e doveri".

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