E’ successo al carcere di Mesnil-Amelot, in Seine-et-Marne, nei pressi dell’aeroporto Charles-de-Gaulle PARIGI, 12 agosto 2008 – Tre clandestini lavoravano per conto dello stato francese alla ristrutturazione di una prigione quando sono stati arrestati e sono finiti dietro le sbarre dello stesso istituto penitenziario.
E’ successo al carcere di Mesnil-Amelot, in Seine-et-Marne, regione parigina, nei pressi dell’aeroporto Charles-de-Gaulle.
E dall’episodio è nata una polemica che ha coinvolto il ministero della Difesa francese, da cui dipende il cantiere, e quello dell’immigrazione chiamato a dare spiegazioni da parte dei socialisti e di associazioni per i sans papiers. I tre operai, due dei quali di origini turche, la nazionalità del terzo non è ancora nota, erano stati impiegati da una delle società di lavoro temporaneo che hanno trattato con il ministero della difesa per effettuare i lavori di ampliamento del carcere che conterà alla fine 240 posti supplementari. Progetto questo più volte criticato dalla Cimade, l’associazione di aiuto ai diritti degli stranieri.
I tre lavoratori clandestini sono stati trovati senza documenti in seguito ad alcuni controlli e arrestati lunedì scorso dagli agenti di polizia del commissariato vicino di Mitry-Mory ritrovandosi così qualche metro più lontano, dall’altra parte delle sbarre. Uno si troverebbe ancora in prigione, gli altri due sarebbero invece stati liberati con l’ordine di rimpatrio.
L’associazione ‘Sos’ di sostegno ai clandestini ha sottolineato "l’assurdita" della vicenda. "Le persone che ci accusano di provocare la venuta dei clandestini sono gli stessi che li impiegano illegalmente" ha commentato Rodolphe Nettier, presidente dell’associazione. Questa "situazione assurda – ha aggiunto – dimostra che sono gli stessi poteri pubblici ad asservire i clandestini". Ieri il partito socialista ha a sua volta invitato il ministro dell’immigrazione Brice Hortefeux a "dare spiegazioni immediatamente" sull’impiego di lavoratori clandestini stranieri in un cantiere pubblico. "Questo episodio illustra l’assurdità della politica di immigrazione del governo" ha affermato Faouzi Lamdaoui, responsabile nazionale per le pari opportunità del Partito socialista.