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Gentiloni presenta il programma: “Prendiamo in mano l’immigrazione”

Il nuovo premier chiede la fiducia al Parlamento. Dall’Ue vuole “condivisioni delle responsabilità comuni”, in Italia “accoglienza e rimpatri”. “Impegno anche sul piano dei diritti”

 

Roma – 13 dicembre 2016 – La gestione condivisa dei flussi di profughi e migranti, in Europa, ma anche in Italia, è tra le priorità del nuovo governo guidato da Paolo Gentiloni, che poco fa alla Camera ha illustrato il suo programma. Parlando di accoglienza, ma anche di rimpatri. 

Chiedendo la fiducia ai deputati, il Presidente del Consiglio ha ricordato che giovedì e venerdì ci sarà il Consiglio Europeo, con all’ordine del giorno anche il rinnovo del “cosiddetto regolamento di Dublino, che definisce l’atteggiamento dell’unione europea circa la prima accoglienza dei rifugiati e dei migranti. L’Italia avrà una posizione molto netta nel sostenere quelle che sono le nostre ragioni”. 

“Non è accettabile e ancora meno lo sarebbe nel quadro di un’ipotetica riforma di questo Regolamento – ammonisce il presidente del Consiglio –   che passi di fatto il principio di un’Europa troppo severa su alcuni aspetti delle sue politiche di austerity e troppo tollerante nei confronti di Paesi che non accettano di condividere le responsabilità comuni sui temi dell’immigrazione”. 

Sul fronte interno, il presidente del Consiglio promette “messaggi forti sulla nostra sicurezza” nel contrasto alla criminalità organizzata ma anche “nel lavoro sempre più forte per prendere in mano il tema dei flussi migratori, delle politiche di accoglienza, delle politiche di rimpatrio, della gestione condivisa con le amministrazioni locali di questa questione. Mantenendo l’equilibrio che ha caratterizzato il governo in questi anni su questo tema e cercando se possibile di essere ancora più efficaci nelle politiche di attuazione”. 

Nelle comunicazioni programmatiche del nuovo esecutivo, infine, non ha trovato spazio esplicitamente la riforma della cittadinanza, “dimenticata” da Renzi e i suoi e ferma in commissione in Senato. Gentiloni ha però detto che “l’impegno del governo sarà molto importante sul piano dei diritti. Molto è stato fatto, ma altri passi avanti possono essere realizzati”, ai figli degli immigrati non rimane che sperare che questi passi vadano anche nella loro direzione. 

EP

 

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