Roma, 30 dicembre 2024 – L’attacco al mercatino di Natale di Magdeburgo ha scosso profondamente l’opinione pubblica tedesca e riacceso il dibattito sulla gestione della migrazione. Friedrich Merz, leader del centrodestra della CDU e candidato alla cancelleria, ha risposto con fermezza, chiedendo misure più rigide nei confronti dei migranti, anche in assenza di reati accertati.
In una newsletter diffusa ai suoi sostenitori, Merz ha dichiarato: “Non siamo abbastanza decisi nel trattare con i nemici della nostra democrazia. Tolleriamo troppe persone in Germania che non vogliono integrarsi”. Le sue parole riflettono una linea politica che invoca espulsioni preventive per coloro che rappresentano una potenziale minaccia, indipendentemente dal fatto che abbiano commesso o meno un crimine. “Perché non ci liberiamo di queste persone prima che causino gravi danni? Forse la normativa attuale non lo consente, ma allora bisogna cambiare queste leggi”, ha sottolineato Merz.
Sebbene il presunto responsabile dell’attacco, Taleb Al Abdulmohsen, non rientri nel “profilo tipico”, il leader della CDU ha insistito sull’importanza di un principio chiaro: non tollerare nel Paese potenziali criminali. Al Abdulmohsen, di origine saudita, aveva precedenti per minacce, e secondo Merz questo avrebbe dovuto essere sufficiente per giustificare un’espulsione anticipata.
Merz ha inoltre sollevato preoccupazioni più ampie, denunciando un aumento della propensione alla violenza in Germania, non solo tra gli adulti, ma anche tra i giovani. Ha citato episodi violenti nelle scuole e durante eventi sportivi come le partite di calcio. Secondo il leader della CDU, i dati dimostrano che i crimini gravi commessi da migranti sono in aumento. “La criminalità straniera, significativamente più alta, è documentata,” ha affermato, indicando l’Islam politico come uno dei principali motori dei crimini commessi in Germania.
Le dichiarazioni di Merz arrivano in un momento critico per il dibattito politico tedesco, mentre il Paese si prepara alle prossime elezioni. La sua posizione riflette una strategia mirata a catturare l’attenzione di un elettorato preoccupato per la sicurezza e l’integrazione, ma ha già suscitato reazioni controverse, sollevando interrogativi sulla compatibilità di tali misure con i principi fondamentali dello Stato di diritto.
In ogni caso, il dibattito è destinato a intensificarsi, con la questione della migrazione e della sicurezza che sembra destinata a occupare un posto centrale nell’agenda politica tedesca nei mesi a venire.