"Sono tante le cicatrici che possono lasciare un segno sullo sviluppo sia fisico che psicologico del bambino" Roma, 29 settembre 2010 – Anche l’integrazione fa bene alla salute. E fa crescere meglio i piccoli immigrati, con vantaggi generali per il benessere delal societa’.
E’ questo in sintesi il messaggio della Federazione italiani dei medici pediatri (Fimp) che, al loro congresso nazionale dedicato ai problemi fisici e psicologici che possono segnare l’infanzia – in programma dal 30 settembre a Firenze e con un titolo emblematico: ‘Cicatrici sulla pittura fresca" – presentano una guida guida dedicata alle mamme immigrate per la cura dei piccoli da uno a cinque anni.
La guida multilingue ‘Tu e il tuo bambino’ – illustrata nel corso della presentazione del congresso Fimp, a Roma – e’ stata sviluppata per migliorare la conoscenza dell’altro, facilitare la comprensione e il rispetto delle diversita’ attraverso una serie di informazioni sulla salute, sulla nutrizione, sulla sicurezza e sullo sviluppo psicofisico del bimbo. Realizzata in 8 lingue (italiano, inglese, francese, ucraino, rumeno, cinese, spagnolo, arabo) – all’interno del progetto Leggere per crescere ‘Intercultura’ di GlaxoSmithKline, con il patrocinio dell’Unicef – segue l’iniziativa di due anni fa dedicata ai bambini nei primi dodici mesi di vita e orientata all’allattamento materno. Il libretto, oltre a essere disponibile in numerosi studi pediatrici, puo’ essere richiesto direttamente all’indirizzo www.leggerepercrescere.it
"Sono tante le cicatrici che possono lasciare un segno sullo sviluppo sia fisico che psicologico del bambino", spiega Mele, sottolineando che nel nostro Paese oggi la multietnicita’ e’ un dato di fatto. Ma non sempre, dice, e’ accompagnata da adeguate politiche di integrazione. "Anche il mancato inserimento in un contesto sociale, talvolta solo per scarsa conoscenza, puo’ lasciare i segni nei piccoli". Secondo i dati Istat, quasi un neonato su 5 che nasce in alcune aree del nostro Paese e’ extracomunitario e all’inizio del 2009 erano quasi un milione i piccoli stranieri.
"Il problema dell’integrazione nel nostro Paese esiste", spiega Simonetta Matone, capo di Gabinetto del ministero delle Pari opportunita’ con una vasta esperienza come giudice del Tribunale dei minori di Roma. "Ci confrontiamo anche con la difficolta’ conciliare la cultura della legalita’ con quella dell’accoglienza, soprattutto quando si entra in problemi considerati interni alla famiglia. Penso alle mutilazioni genitali, all’uso della violenza come mezzo di correzione, ai matrimoni forzati delle minorenni. La difficolta’ e’ spesso far capire che il sistema giuridico del nostro Paese entra anche tra le mura domestiche e chi vuole rimanere in Italia deve rispettare le regole".
Per questo l’opuscolo presentato dalla Fimp "e’ una buona iniziativa", aggiunge Matone. Anche un fatto naturale come l’allattamento, infatti, ha i suoi risvolti culturali importanti cosi’ come tanti aspetti della salute. "Il nostro livello di cura, di igiene, di prevenzione non e’ sempre uguale a quello degli immigrati. Nessuno sa quanti sono, tra gli immigrati, i bimbi scolarizzati, quelli vaccinati. Il ruolo dell’informazione, insieme a quello dei pediatri e’ quindi fondamentale", conclude Matone.