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I vescovi: “Legge immigrazione spinge all’esclusione”

"Con la Bossi-Fini posizioni ispirate al principio della indesiderabilità". "Inaccettabile la tassa sui permessi"

CITTA’ DEL VATICANO, 14 gennaio 2009. – "Si registra fra le due ultime leggi sull’immigrazione, quella del 1998 e del 2002, un brusco passaggio, che fa scivolare verso posizioni ispirate al principio della indesiderabilità".

Lo denuncia mons. Piergiorgio Saviola, direttore generale della Fondazione Migrantes, nella conferenza stampa di presentazione della prossima Giornata Mondiale che si celebrerà domenica 18 gennaio.

"Non si vuole chiudere gli occhi su quanto di scabroso comporta l’attuale convulso fenomeno migratorio – ha spiegato ai giornalisti – tanto meno su comportamenti incivili o criminosi di alcuni migranti, ma è aberrante mettere tutto questo e solo questo in primo piano, metterlo tanto a fuoco e con lenti di ingrandimento, da non lasciar vedere il resto della realtà migratoria, e da alimentare giudizi e pregiudizi, umori e malumori, minacce e prese di posizione che sono in stridente contrasto col Vangelo".

Secondo il direttore di Migrantes, nei confronti degli immigrati in Italia accanto "a tante manifestazioni non solo verbali di accoglienza e di fraternità, purtroppo non manca, anche fra chi si professa cristiano, chi li guarda come gente importuna e fastidiosa, che desta allarme e costituisce pericolo, disturbatrice del nostro quieto vivere; gente da cui stare lontano, anzi che deve tornare lontano, a casa propria".

"Queste prese di posizione – ha affermato mons. Saviola – sono in contrasto anche col più sano sentire civile, aperto ai valori della convivenza pacifica, della comprensione, della condivisione e della solidarietà verso chi è nel bisogno". L’Italia, ha aggiunto, "tanto fatica oggi a guardare con serenità al diverso, quasi fosse una minaccia per la sua identità nazionale e religiosa". Per mons. Saviola, il messaggio di San Paolo scelto come slogan della prossima Giornata mondiale del migrante, "Non siete piu’ stranieri ne’ ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio", è "di sorprendente attualità e incoraggia a valutare le migrazioni come opportunità e segno dei tempi".

"Inaccettabile la tassa sui permessi"

Riguardo alla proposta di far pagare una nuova tassa sui permessi di soggiorno, "la nostra posizione è quella di chi ritiene inaccettabile una tassa che e’ meglio definire balzello" ha aggiunto don Gianromano Gnesotto, responsabile migranti e profughi della Fondazione Migrantes della Cei.

"Fantasie di questo genere -ha spiegato Gnesotto – che penalizzano ulteriormente gli immigrati ci sembrano una caduta e un passo indietro rispetto a politiche di integrazione che devono invece avere una mentalita’ aperta e intelligente in grado di mettere in atto politiche adeguate".

"Sono francamente meravigliato da queste polemiche, perche’ noi abbiamo fatto ne’ piu’ ne’ meno di quanto fanno tutti i paesi europei" ha replicato il ministro dell’Interno Roberto Maroni a margine di un’audizione in commissione Trasporti alla Camera.

"In Olanda – ha detto il ministro – c’e’ una tassa di 800 euro sui permessi di soggiorno, c’e’ in Inghilterra, c’e’ in Germania c’e’ in quasi tutti i paesi europei non capisco perche’ cio’ che si fa in quei paesi va bene, se lo facciamo in Italia diventa una misura intollerabile. Ipotizzando un milione di permessi di soggiorno all’anno tra nuovi e rinnovi e ipotizzando cento euro per ogni permesso -e’ il calcolo del responsabile del Viminale- sono cento milioni di euro che confluiranno in un fondo presso il ministero dell’Interno che servira’ a finanziarie il primario dei clandestini. Ritengo quindi che sia una misura equa, giusta, ed e’ doveroso applicarla ed attuarla al piu’ presto".

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