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Il commento. ‘Razzisti rassegnatevi perché le vostre mura, prigioni o divieti non potranno fermare il futuro’

Roma, 21 dicembre 2018 – Era il 23 dicembre 2017 e l’Italia si macchiò di una vergogna inaudita soprattutto nei confronti di circa 1 milione di persone in attesa speranzose di veder riconosciuto un sacrosanto diritto: il SENATO della Repubblica italiana infatti, pur di non discutere sulla Legge per la cittadinanza fece mancare il numero legale e di fatto decretò la fine dell’iter di una Legge che in tantissimi aspettavano ed auspicavano senza fare i conti però con i “senatori codardi” che fecero in modo che il provvedimento restasse al palo, cioè neanche si degnarono di parlarne e così fu la fine per una legge giusta, di una prova di civiltà!
Il PD alla guida del Governo allora, per scelta opportunistica e per palese contrasto dei centristi nella maggioranza ma mostrando una paura insensata non pose la fiducia e così i populisti del M5S e i razzisti della lega (degni compari sin d’allora!) con il resto della Destra affondarono di fatto il provvedimento.
Quella Legge approvata dalla Camera nel 2015 rimase bloccata in Senato per il resto della Legislatura e quel “pavido” del Presidente Gentiloni ne porta la principale responsabilità, il suo Governo la bruciò sull’altare della Legge di Bilancio e di un possibile consenso elettorale (che si dimostrò davvero una pura follia politica!). Dopo circa 1 anno è cambiato il clima e l’Italia non solo ha gettato al cesso qualsiasi idea di “ius soli” o “integrazione” o “leggi di civiltà” ma ci troviamo a doverci confrontare con il DECRETO SICUREZZA voluto dai leghisti e dai grillini, quel decreto che nega anche il più semplice dei pezzi di carta agli stranieri, che getta questi esseri umani nel mare dell’illegalità, un decreto voluto e acclamato dagli stessi che quel giorno al Senato fecero mancare il numero legale ridendo e gridando e manifestando la loro gioia per aver bloccato una legge civile.
E così i figli di moltissimi cittadini stranieri che avevano sperato di diventare quello che sono di fatto (cittadini italiani) sono rimasti delusi e oscurati dai politici e seppur tifano Roma o Lazio, e studiano la storia del nostro Paese, se parlano italiano meglio del Vice Premier Di Maio, se giocano a fianco dei nostri figli, se riempiono i nostri asili e scuole……. sono rimasti semplici fantasmi, cittadini di serie B.
Ancora oggi è necessario e doveroso come italiani almeno scusarci con loro, in nome di un SENATO vigliacco e ben diverso da quello del 212 d.c. quando sotto la guida dell’Imperatore Caracalla decretò che tutti gli uomini e donne, romani e non, che vivevano sotto le leggi di Roma ed entro i suoi confini, a prescindere dal luogo di nascita, di etnia, tribù, pelle o costume……erano tutti…. cittadini romani!
Eppure, la lega e i grillini oggi trionfanti dovranno rassegnarsi, arriverà il giorno in cui anche in Italia a Presidente del Consiglio avremo un uomo d’origine straniera, invece dell’Avvocato del Popolo, ci sarà un avvocato nero, che non si chiamerà Conte Giuseppe ma Omar N’Dou, che sarà nero come l’ebano e parlerà un italiano impeccabile.
In fondo come dimenticare che negli USA un nero d’origine keniota al grido di “Yes we can” è diventato Presidente, nel Paese in cui negli anni ’60 ai neri nel SUD spettavano i posti in fondo ai bus, o non potevano andare nella stessa toilette?
Come dimenticare che persino nella gelida Londra il sindaco è un pakistano, e che molti romani lo venerano pensando alla pochezza della spenta sindaca Raggi?
È così cari razzisti, dovete rassegnarvi, per quante mura o prigioni o divieti cercherete di imporre non potrete fermare il futuro, e quel futuro è nelle mani dei cittadini che sempre di più avranno una pigmentazione diversa, mangeranno sempre meno polenta e più cous cous, indosseranno abiti più colorati e ogni tanto pregheranno un Dio diverso, ma riusciranno forse dove ormai gli italiani, quelli cosiddetti puri, non sono più in grado di andare: verso un mondo più libero e civile!
Così siamo pronti al prossimo sindaco di Roma nero e dall’accento africano? Io SI e voi?

Alessandro Latini

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