Il medico di colore vittima di razzismo a Lignano Sabbiadoro oggi è cittadino italiano

Roma, 28 dicembre 2022 – Andi Florin Nganso Fenjiep è un medico di 35 anni di origine camerunese. La scorsa estate stava prestando servizio in un pronto soccorso di Lignano Sabbiadoro quando ha dovuto gestire un vero e proprio episodio di razzismo: un uomo ha rifiutato il suo intervento a causa del colore della sua pelle. Ma oggi, a distanza di qualche mese, il dottore è diventato ufficialmente un cittadino dello Stato italiano.

Razzismo, il dottore di colore di Lignano Sabbiadoro diventa cittadino italiano

Andi Florin Nganso Fenjiep, quindi, dopo 16 anni vissuti nel nostro Paese, è riuscito a farsi riconoscere la cittadinanza italiana. Ngaso, durante la celebrazione, ha assicurato che il suo “impegno per la giustizia sociale non finirà”. Inoltre, come si legge su Il Messaggero Veneto, ha dedicato “questa giornata al milione di italiani senza cittadinanza”. Il medico, poi, ha sottolineato di essere “nato a Varese, la mia città”. E successivamente di essere “nato una seconda volta nelle aule della facoltà di medicina all’Università dell’Insubria”. Dove ha avuto modo di “rafforzare un’identità complessa, mista, elaborata e orgogliosa. Sono stati anni di lotta, accettazione e di acquisizione di consapevolezza”. L’Italia, per lui, “è il nido dal quale ho deciso di permettere alla mia energia di fiorire sul mondo. Sono felice di poterlo fare con maggior serenità da ora”.

Per Nganso, però, non è stato tutto semplice. Anche la sua vita è stata toccata da episodi di razzismo. L’ultimo è avvenuto proprio lo scorso 17 agosto. Un uomo di 59 anni, un “senza fissa dimora”, giunto al pronto soccorso di Lignano aveva infatti rifiutato di farsi curare da lui a causa del colore della sua pelle. Non solo: le proteste sono state così animate da costringere l’intervento dei carabinieri. Il medico ha presentato querela per l’accaduto, spiegando tuttavia che o scopo non era il “desiderio di una giustizia unicamente personale”, ma “l’esigenza di manifestare un atto di resistenza a un odio e a un razzismo che non solo esistono in questo Paese, ma che si fanno forti quando la prossimità di un appuntamento elettorale suggerisce che certe posizioni saranno tutelate”.

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