Roma, 7 marzo 2023 – In un’intervista a La Stampa, il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha dichiarato la necessità di aprire le porte dell’Italia anche ai migranti economici. Secondo il ministro, i corridoi umanitari e i profughi che scappano dalle guerre non sono sufficienti per colmare la crescente denatalità del paese, che ha creato migliaia di posti di lavoro vacanti.
Musumeci ha sottolineato l’importanza di porre fine allo stillicidio di morti nel Mediterraneo e ha chiesto al governo di avviare un processo graduale di accesso anche per i migranti economici. Ha inoltre espresso il suo accordo con il presidente Mattarella, che ha chiesto di trasformare il cordoglio per le vittime del naufragio in Calabria in scelte concrete.
Il ministro ha spiegato che il governo italiano intende smantellare le organizzazioni mafiose degli scafisti nei paesi di partenza e modificare il trattato di Dublino, firmato 33 anni fa. Inoltre, Musumeci ha sostenuto la necessità di verificare lo status dei migranti nei paesi di partenza, in modo da consentire loro di partire in sicurezza e contribuire alla forza lavoro italiana.
Musumeci ha ritenuto che i corridoi umanitari rappresentino solo una soluzione emergenziale e ha dichiarato che l’immigrazione deve essere considerata come un fatto ordinario che va disciplinato in maniera legale e d’intesa con gli altri Stati europei. Il ministro ha proposto un graduale processo di integrazione dei migranti, che ha già portato a risultati positivi in altre parti d’Italia.
Infine, Musumeci ha sostenuto la necessità di un decreto flussi per consentire l’arrivo di migranti secondo le norme, in sicurezza, e per proseguire con un graduale processo di integrazione. Secondo Confindustria, ci sarebbero circa 300mila posti vuoti nel paese, che potrebbero essere occupati da una nuova forza lavoro. L’integrazione, secondo il ministro, è un processo lento ma inevitabile, che rappresenta anche un percorso formativo per acquisire un’abilità professionale.