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Il sindaco di Lampedusa: “Tornare a Mare Nostrum e aprire canali umanitari”

Nicolini sulla nuova strage: "Quelli di Triton sono soldi buttati a mare. Serve una vera operazione umanitaria europea"

Roma – 10 febbraio 2015 – “Siamo tornati a prima del 3 ottobre 2013, siamo tornati drammaticamente indietro”.

Il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini commenta così la strage di 29 migranti morti di freddo su un barcone e durante le operazioni di soccorso. E accusa l'operazione europea di controllo dei confini marittimi gestita da Frontex: "Triton è una cosa inutile, quelli di Triton sono soldi buttati a mare".

Rispetto a Mare Nostrum, l'operazione umanitaria e militare della Marina Italiana avviata dopo la strage del 2013 e finita lo scorso autunno, Triton ha mezzi molto più limitati. Inoltre, ed è una delle criticità maggiori, ha il mandato di pattugliare le coste europee e generalmente non si spinge a cercare e soccorrere i barconi fino alla Libia.

"Si decreti la fine di Triton – chiede Nicolini – e si torni a Mare Nostrum in attesa di aprire canali umanitari e aprire i flussi. Mi auguro che il governo faccia subito un incontro urgente a Bruxelles per far tornare Mare Nostrum non più come operazione umanitaria italiana ma come operazione europea".

"Non possiamo più perdere tempo – ha spiegato il primo cittadino in un'intervista ad Askanews – né possiamo ancora assistere a questa guerra silenziosa: dopo la Siria, e l'Ucraina ce n'è anche una vecchia nel Mediterraneo. La situazione è drammatica. Queste morti sono davvero insopportabili e pazzesche. Significa che anche lo sforzo immane che Lampedusa e l'Italia fanno per salvare queste persone diventa inutile"

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