Palermo, 14 lug. – (Adnkronos) – ”Il reato di clandestinita’ e l’immediata esecuzione del rimpatrio sono in contrasto con la direttiva 115 del 2008 dell’Unione europea”. E’ questo il punto centrale intorno a cui ruota l’interrogazione scritta inviata oggi da Rita Borsellino alla Commissione europea nel corso della prima seduta plenaria del nuovo Parlamento europeo. La neodeputata, eletta nella lista del Pd per l’Italia insulare, nel suo primo atto da parlamentare europea, punta il dito contro il provvedimento del governo italiano varato lo scorso 2 luglio.
”Le nuove norme approvate dal nostro Paese – continua – rappresentano non solo una preoccupante violazione dei diritti umani, ma a mio avviso sono in contrasto con quanto contenuto nella direttiva 2008/115/CE. Nello specifico, l’introduzione del reato di clandestinita’ e l’immediata esecuzione del rimpatrio farebbero venir meno la possibilita’, prevista dall’articolo 7 di tale direttiva, di prevedere per il soggiornante irregolare una modalita’ di rimpatrio volontario. Inoltre – conclude Rita Borsellino – l’obbligo di esibire il titolo di soggiorno valido per il riconoscimento dei figli naturali, altro punto critico della nuova normativa italiana, e’ in contrasto con la Convenzione dell’Onu sui diritti del fanciullo”.