IMMIGRAZIONE: A BRIGNANO NO CONTRIBUTI A STRANIERI INDIGENTI

(ANSA) – BERGAMO, 9 MAG. – Niente contributi comunali e revoca del permesso di soggiorno agli stranieri che dimostrano di non essere autosufficienti. L’iniziativa è di Giuseppe Ferri, sindaco leghista di Brignano Gera d’Adda, piccolo centro della Bassa Bergamasca di cinquemila abitanti, che nei giorni scorsi ha emesso un’ordinanza che vieta agli immigrati indigenti di chiedere all’amministrazione comunale prestazioni sociali e sostegni. Secondo quanto riporta il quotidiano ‘L’Eco di Bergamò, il sindaco di Brignano si rifarebbe ad una direttiva europea che stabilisce che "ciascun cittadino dell’Ue ha diritto di soggiornare per un periodo superiore ai tre mesi nel territorio di un altro Stato a condizione di disporre per se stesso e per i familiari di risorse economiche sufficienti, affinché non divenga un onere a carico dell’assistenza sociale dello Stato ospitante". Per i cittadini extracomunitari Giuseppe Ferri riprende invece le norme che regolano il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno, che possono essere revocati nel caso in cui lo straniero non abbia i mezzi di sussistenza sufficienti alla permanenza sul territorio nazionale. In Italia, un provvedimento simile era già stato adottato dal sindaco di Azzano Decimo (Pordenone): "Il problema è legato al fatto che ormai a chiedere assistenza al Comune sono soltanto gli stranieri che hanno imparato alcuni ‘trucchi’ per poter accedere gratuitamente o quasi a una serie di servizi – spiega Ferri – Il 99 per cento dei contributi, dei sostegni erogati dall’ente pubblico è per una minoranza di 500 persone straniere. E una bella fetta del lavoro dei dipendenti è rivolta a loro". L’iniziativa ha scatenato la reazione delle minoranze in Consiglio comunale, che annunciano un ricorso alla prefettura e alla procura per verificarne la regolarità. (ANSA).