(ANSA) – MILANO, 17 APR – Favorire l’integrazione tra i banchi dei bambini di madrelingua araba, aiutandoli allo stesso tempo a conservare le loro radici: è con questo obiettivo che tre anni fa a Milano è nato il progetto ‘Laboratorio interculturale’, che ora trova sbocco nel libro ‘Alunni arabofoni a scuola’, presentato oggi a Milano. Si tratta del racconto di un’esperienza ma soprattutto di uno strumento di lavoro per insegnanti e addetti ai lavori. Il volume, curato dai docenti della Cattolica Paolo Branca, (arabo e islamistica) e Milena Santerini (pedagogia), affronta infatti molte problematiche legate all’inserimento dei bambini arabofoni e musulmani, "anche se i due piani – precisa la Santerini – sono da tenere distinti", e spazia dalle questioni linguistiche a quelle giuridiche e sociali. Il lavoro si inserisce in un progetto promosso dal 2005 dall’Ufficio scolastico provinciale di Milano e dalla Cattolica con la collaborazione della Direzione scolastica regionale, "iniziativa – dice Branca – nata anche con lo stimolo della vicenda di via Quaranta. Dopo la chiusura dell’istituto era importante che la scuola desse un segnale positivo alle famiglie degli immigrati". Giunto all’ultimo anno ("per continuare dobbiamo cercare nuovi sponsor", spiega il docente), il laboratorio interessa otto scuole elementari e medie di Milano (Cadorna, Casa del Sole-Rinaldi, De Nicola, Filzi, Francesco d’Assisi, Lorenzini-Feltre, Madre Teresa di Calcutta, Thouar-Gonzaga), con corsi pomeridiani di arabo classico per i bambini tenuti da insegnanti madrelingua e momenti di formazione per i docenti. "Sono stati coinvolti qualche centinaio di alunni – spiega Branca – ma nelle scuole elementari e medie di Milano e dintorni i bambini arabofoni sono circa 22 mila". (ANSA).
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