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IMMIGRAZIONE: COMUNITA’ STRANIERE INTEGRATE NELLE PARROCCHIE

(ANSA) – CITTA’ DEL VATICANO, 9 GEN – A a partire da quella filippina, che è storicamente la comunità più antica e numerosa, fino a quella romena, la più recente come insediamento ma e al secondo posto per consistenza, gli immigrati a Roma sono integrati nella vita delle parrocchie. Lo illustra la "Indagine conoscitiva sulle abitudini pastorali degli immigrati nelle parrocchie della Diocesi di Roma" che il direttore della Caritas diocesana mons. Guerino Di Tora ha anticipato durante la presentazione presso la Radio vaticana della giornata delle migrazioni, che la chiesa celebra la prossima domenica. Come catechisti, volontari, animatori delle messe, chierichetti e cantori, gli immigrati risultano essere una componente vitale tra i fedeli delle parrocchie romane. La ricerca è basata su in 142 parrocchie della Capitale (il 43% del totale). "Si pensa agli immigrati in parrocchia solamente come persone in cerca di aiuto, quando si rivolgono alle Caritas parrocchiali. L’indagine – ha osservato mons. Di Tora – dimostra invece che essi sono una componente importante dell’animazione pastorale. Il processo di integrazione in atto nella società si dimostra ancor più vivo e dinamico tra gli immigrati di religione cattolica grazie anche all’accoglienza delle comunità parrocchiali". Basata su interviste sottoposte ai parroci romani nel periodo marzo-settembre 2007 l’indagine indica che nella totalità delle parrocchie vi sono cittadini stranieri che partecipano alla messa domenicale. In nove parrocchie su dieci, oltre alla partecipazione alla messa, gli immigrati sono presenti nelle attività pastorali. Nell’indicazione della "consistenza numerica" della presenza straniera in parrocchia, in 11 parrocchie delle 142 interpellate gli stranieri che partecipano sono superiori a 50 unità; in 32 tale numero si attesta tra le 20 e le 50 unità; in altre 28 parrocchie è inferiore alle 20 unità; 59 parroci invece, nelle risposte, non hanno saputo quantificare tale presenza. Tra le 48 comunità nazionali maggiormente indicate tra i parroci risultano esservi filippini (15,6%), rumeni (14,9), polacchi (10,9%), peruviani (8%) indiani (6,6%) ed ecuadoriani (5%). (ANSA).

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