Dall’accordo di integrazione alla tassa sui permessi. Per ora esistono solo sulla carta Roma – 25 novembre 2010 – La crisi politica rende incerto anche il futuro di alcuni provvedimenti sull’immigrazione già varati dal governo, ma non ancora entrati in vigore.
Senza una maggioranza che lo approvi in Parlamento, rimarrà ad esempio solo sulla carta il disegno di legge varato dal governo all’inizio di novembre che affida ai Comuni i rinnovi dei permessi di soggiorno. Lo stesso ddl prevede inoltre il rimpatrio forzato dei cittadini comunitari che non hanno i requisiti per rimanere in Italia.
È sospeso anche l’accordo di integrazione, che obbliga gli immigrati a raggiungere determinati traguardi per rimanere in Italia, come una conoscenza di base della lingua italiana. L’accordo è alle prese con i veti di Regioni, Province e Comuni, che vogliono chiarimenti sui fondi a disposizione per realizzarlo.
Ha fatto infine perdere le sue tracce la nuova tassa sui permessi di soggiorno, per la quale il governo non ha ancora fissato regole e tariffe. Soprattutto tra gli immigrati, pochi pensano che sia il caso di affrettare i tempi.
Elvio Pasca