Stefano Camilloni
(ANSA) – ROMA, 1 APR – "Il problema vero non è l’affollamento dei Cpt, ma ciò che c’é dopo il Cpt", perché "se non c’é la collaborazione del Paese d’origine e se non c’é la collaborazione dell’immigrato, non si ha la possibilità di mandarlo via". Così Marcella Lucidi, sottosegretario all’Interno, replica al vicepresidente della Commissione Ue, Franco Frattini, il quale ha detto che bisogna "estendere, migliorare e ampliare i Cpt italiani". "Noi – ha spiegato Lucidi a margine di un convegno dell’Arci – abbiamo chiuso Centri di permanenza temporanea che gridavano alla disumanità. Credo ci siano ancora interventi che si possono fare, ma in ogni caso noi abbiamo agito affinché i Cpt non fossero la soluzione alla clandestinità, ma il modo attraverso il quale gestire quegli immigrati clandestini che non vogliono collaborare al loro rimpatrio". Secondo il sottosegretario, il tema dell’immigrazione "andrebbe trattato fuori da slogan e frasi da manifesto" e occorre "superare la bieca contabilità degli sbarchi sulle nostre coste". E non basta avere accordi con i Paesi d’origine, ma queste intese "devono essere efficaci"; ad esempio l’accordo di riammissione con l’Algeria "non ha impedito gli sbarchi sulle coste sarde dell’anno scorso", e ciò dimostra che quegli accordi "non erano efficaci, non erano in grado di funzionare". Il tema dell’immigrazione – ha concluso – va trattato fuori dalle ideologie e dalla ricerca di un consenso immediato, che fa crescere la paura nei cittadini ma non affronta il problema".(ANSA).
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