(ANSAmed) – MADRID, 19 GIU – Giro di vite del governo spagnolo sul fronte dell’immigrazione, per impedire l’arrivo di nuove ondate di clandestini facilitate dall’attuale normativa sui ricongiungimenti familiari. Una politica del "pugno di ferro" che ha il suo riflesso a Bruxelles, dove ieri 16 dei 19 eurodeputati socialisti spagnoli hanno votato la direttiva UE sui rimpatri, che inasprisce le misure contro i "sin papeles". Dei 32 membri del gruppo socialista europeo che hanno votato a favore della direttiva approvata ieri, 16 erano spagnoli ed hanno seguito le indicazioni di voto del Psoe. Solo due, fra i quali l’ex presidente dell’Europarlamento, Josep Borrel, hanno votato contro, mentre un terzo si è astenuto. Davanti ai segnali di crisi economica, il governo vuole impedire che un altro milione di immigrati arrivi in Spagna, mettendo a rischio di collasso il sistema del welfare. Tanti sono previsti infatti i possibili nuovi arrivi per l’attuale legislatura, considerato che dal gennaio del 2005, secondo fonti del ministero del Lavoro e l’Immigrazione, la Spagna ha concesso il permesso di soggiorno a 252.722 familiari di immigrati e il loro numero è continuato ad aumentare in maniera esponenziale. D’altra parte, del milione di immigrati presenti legalmente nella penisola iberica, provenienti dai Paesi con i quali la Spagna ha accordi per la previdenza sociale, 100.000 già ingrossano le liste dei disoccupati, rimasti senza lavoro a causa soprattutto della crisi del settore dell’edilizia e delle costruzioni. In 15.000, secondo le stime degli esperti, sarebbero disposti ad aderire al piano di rientro volontario proposto da ministero, che prevede la possibilità di capitalizzare il sussidio di disoccupazione e i contributi finora versati in cambio del ritorno al proprio Paese d’origine. Il ministro al ramo, Celestino Corbacho, presenterà domani al consiglio dei ministri il primo rapporto del piano di ritorno volontario, che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo settembre. Il piano segna anche un’inversione di tendenza rispetto alla politica di immigrazione seguita dall’esecutivo Zapatero nella passata legislatura, che regolarizzò circa 800.000 lavoratori clandestini. Corbacho, a tre mesi dalle elezioni dello Zapatero bis, ha non solo il compito di cambiare la rotta della politica in materia, ma anche di avviare misure concrete davanti al nuovo e preoccupante ciclo economico. Il piano di rientro annunciato dal ministro sarà accompagnato da una riforma della Legge sugli Stranieri, per adattarla alle nuove direttive europee. In particolare, il governo spagnolo intende rivedere il diritto al raggruppamento familiare per gli immigrati, limitandolo al solo coniuge e ai figli minori di 18 anni. La normativa vigente riconosce il diritto all’immigrato con regolare permesso di soggiorno al ricongiungimento del coniuge, dei figli propri e di quelli del coniuge, inclusi quelli adottivi, dei minori o inabili sotto tutela, dei genitori e dei suoceri. "Dobbiamo essere più rigidi perché anche i ricongiungimenti siano controllatì, ha detto Corbacho. La riforma della legge degli stranieri sarà portata in autunno all’esame delle Camere, perché sia varata nel 2009. Sul progetto di legge il Psoe cerca il massimo consenso, che sarebbe assicurato con i voti dei socialisti e dei nazionalisti moderati di CiU. Ma auspica l’adesione del Partito Popolare all’opposizione su una questione ritenuta "di Statò".Un altro punto della riforma prevede che siano i Comuni, e non i notai, ad emettere i certificati di residenza che attestano l’esistenza di un "alloggio adeguato" per i nuclei familiari che reclamano il ricongiungimento, per impedire situazioni di promiscuità e condizioni di vita degradanti, che suscitano allarme sociale. (ANSAmed).
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IMMIGRAZIONE: SPAGNA, GIRO VITE SUI RICONGIUNGIMENTI
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