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IMMIGRAZIONE: TERZA NOTTE SENZA TETTO PER SFOLLATI

(ANSA) – NAPOLI, 27 LUG – La stanchezza "buttata" sui materassi a terra, ancora per una notte, la terza, a Napoli senza un tetto. Da venerdì scorso oltre cento immigrati dormono in strada, nel quartiere di Pianura, dopo lo sgombero di un edificio colpito da un incendio, e così sarà ancora stanotte. Ci sono trentasei rifugiati politici, cui questa "accoglienza" è dovuta, sottolinea, l’amministrazione, e 76 richiedenti asilo: fra loro donne e bambini. Ma la soluzione c’é, e sarà pronta in pochi giorni, anche se a loro, che si sentono vittime delle "discriminazioni" della gente, non piace. "I napoletani che mercoledì scorso erano con noi, quando è scoppiato l’incendio, nello stesso edificio, e come loro finiti per strada, sono già stati sistemati in strutture di accoglienza", è la denuncia di Abu Soukamoro. La tensione cresce, anche perché gli oltre 100 sfollati, non hanno potuto neanche raggiungere la prima struttura di accoglienza individuata dal Comune, nei giorni scorsi in via Pasquale Scura, per via di qualche testa calda, una ventina di persone, che lo hanno impedito con blocchi stradali, insulti e cassonetti bruciati. Costretti ad abbandonare un edificio occupato abusivamente – in seguito a un incendio scoppiato, secondo le voci del quartiere, a causa di un materasso dato alle fiamme con della benzina da una persona affetta da disagi psichici – gli immigrati non hanno ancora ricevuto adeguata accoglienza dunque, "nonostante gli sforzi del Comune", sottolinea l’assessore alle politiche sociali Giulio Riccio. Fallito il primo tentativo, si "ripiega", spiega, su un edificio di Scampia: "E’ quasi pronto, mancano pochi giorni di lavoro, quattro o cinque, ma già domani, adattandosi, ci si potrebbe dormire". Agli immigrati, questa proposta però non è piaciuta: "Non ci sono neanche le finestre", è lo sfogo. "Hanno visto il posto oggi: è ancora un cantiere, privo di infissi ma le finestre ci sono, – replica l’assessore – In pochi giorni noi potremmo garantire loro 14 stanze di 60-70 metri quadrati l’una, attrezzate, e dignitose". Di questo cercherà di convincerli domani, quando riceverà una delegazione al termine di una manifestazione annunciata. "Non fate vostra la fabbrica della paura messa in atto dal Governo", dice Riccio rivolgendo un appello alla città e sottolineando che i napoletani non sono dei razzisti: "Chi ha protestato in via Scura era stato mal informato, perché c’é chi strumentalizza la situazione usando l’argomento dell’emergenza dichiarata dal Governo". Sulla vicenda interviene anche la Cgil Napoli e Campania chiedendo una "soluzione rapida e dignitosa, senza discriminazioni". (ANSA).

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