(ANSA) – GINEVRA, 22 GEN – Continua a salire il numero di decessi tra i boat-peole del Golfo di Aden: 132 persone, in maggioranza somale, sono morte la settimana scorsa mentre cercavano di giungere nello Yemen a bordo di imbarcazioni di trafficanti. Tra le vittime, quattro bambini morti in mare di fame, sete e stenti, ha deplorato oggi a Ginevra l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). Dall’inizio dell’anno, 157 persone sono morte nel Golfo di Aden. Venerdì scorso al largo dello Yemen, 116 persone hanno perso la vita quando i trafficanti di una barca hanno ordinato ai 135 passeggeri di gettarsi in acqua, temendo un controllo della polizia del mare. "Coloro che hanno opposto resistenza sono stati picchiati, con bastoni e coltelli", ha detto il portavoce dell’Unhcr William Splinder. Un’onda ha poi rovesciato la barca uccidendo 114 passeggeri e due trafficanti. Il giorno dopo, dieci donne e sei bambini, membri di un gruppo di 29 somali a bordo di due imbarcazioni a motore, sono annegati a causa del mare grosso. "Erano partiti dalla Somalia quattro giorni prima. I 13 uomini sopravvissuti hanno detto che quattro bambini sono morti sotto gli occhi dei genitori per mancanza di cibo, acqua e a causa delle condizioni. Gli altri due bambini sono affogati", ha detto il portavoce. L’Uhcr ha rafforzato la propria presenza nello Yemen ed in Somalia, dove tenta di mettere in guardia contro i pericoli della traversata. Nel 2007, l’Unhcr ha registrato nel Golfo di Aden più di 1.400 boat-people morti o dispersi.
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IMMIGRAZIONE: UNHCR, 132 BOAT-PEOPLE MORTI IN GOLFO ADEN
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