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IMMIGRAZIONE:BADANTI;IN GENERE SENZA SANITA’E CONTRATTO

(ANSAmed) – BRUXELLES, 15 MAG – Non hanno un contratto regolare, nessuna assistenza sanitaria e in molti casi nemmeno un permesso di soggiorno: secondo uno studio dell’Istituto di studi di genere del Mediterraneo (Migs) finanziato dalla Commissione Ue, la maggior parte delle badanti in Italia, Spagna, Grecia, Germania e Cipro sono "lavoratori invisibili per lo Stato", costrette a volte a lavorare e vivere in condizioni ai limiti della decenza. In Italia, stando ai dati dell’Inps, nel 2006 le collaboratrici domestiche regolari erano 745.000, e solo una piccola parte di esse erano immigrate. Questo perché le lavoratrici straniere sfuggono alle statistiche dell’Inps, in quanto la maggior parte è in nero: secondo l’Istituto italiano di ricerche sociali sono circa 600.000 le badanti immigrate, di cui solo il 40% ha un contratto regolare mentre il 38% non ha nemmeno il permesso di soggiorno. A questi dati, spiega lo studio del Migs, vanno aggiunte le cifre del lavoro in nero. "E’ chiaro – rileva il rapporto del Migs – che in Italia si presta più attenzione alle necessità delle famiglie che ai bisogni di collaboratrici domestiche e badanti, che restano lavoratori invisibili per lo Stato, nonostante la richiesta delle loro prestazioni sia in salita per l’invecchiamento della popolazione e per il sistema insoddisfacente". Gli analisti del Migs riportano inoltre diversi casi di badanti che dormono in cucina, sono in servizio 24 ore al giorno e non ricevono una paga regolare. Ma in Italia c’é di buono, sottolinea il rapporto, che le immigrate possono accedere alla sanità anche senza documenti e possono chiedere l’assistenza dei sindacati anche senza farne parte. Cosa che non succede in Spagna, dove non ci sono dati sull’impiego regolare di badanti perché la maggior parte non sono iscritte al registro della sicurezza sociale. Ma il Migs sa che sono all’incirca 200.000, in molti casi hanno un diploma o una laurea, hanno accordi verbali con i datori di lavoro (in Spagna valgono da contratto) e seguono un regolamento speciale che dà ben pochi diritti a chi svolge mansioni domestiche (poche ferie, nessuna assicurazione per la disoccupazione, breve preavviso prima del licenziamento). La Spagna però ha una buona assistenza delle immigrate senza documenti per le quali si applica una legislazione non restrittiva. La situazione peggiore è senza dubbio quella greca. Quasi tutte le 55.000 badanti che il Migs ha rilevato non ha un contratto e quelle poche che hanno almeno un’assicurazione devono pagarsi i contributi da sé. Non avendo alcun diritto riconosciuto, le immigrate vengono sfruttate fino all’osso, non vanno mai in vacanza, non hanno tredicesima. Ma in Grecia non vengono espulse: mentre in Italia e Germania per rinnovare il permesso di soggiorno occorre presentare un contratto di lavoro, le autorità greche si accontentano di un’assicurazione sociale pagata per almeno 150 giorni. Il rapporto del Migs si chiude con una raccomandazione ai Governi: la condizione di invisibilità sociale delle badanti porta al loro isolamento e può portare all’aumento della criminalità, perché se si vuole che gli immigrati restino nei confini della legalità bisogna che i Paesi per primi non avallino l’illegalità del lavoro nero. (ANSAmed).

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