(ANSA) – TREVISO, 13 GIU – La preghiera di oggi, fatta a tutti i costi in un parcheggio blindato dalle forze dell’ordine, alla periferia di Treviso, per i fedeli islamici di ”seconda generazione” e’ stata una doppia sfida. Sono arrivati verso mezzogiorno, di fronte a polizia, carabinieri e vigili urbani, hanno riflettuto qualche minuto sul da farsi e poi, con bandiere italiane e maglie azzurre, accompagnati dall’inno di Mameli, hanno deciso di forzare il divieto di occupare quel suolo pubblico gia’ formalizzato dall’amministrazione leghista. Ma oltre a ribadire cosi’ alle autorita’ municipali la loro intenzione di andare fino in fondo, i musulmani ”junior” di Treviso, nati in Italia e molti iscritti da anni nei licei della citta’, hanno voluto segnare una rottura con i connazionali ”storici”. Quelli, cioe’, arrivati in Veneto vent’anni fa e che da ormai molto tempo, nella ricerca di una autentica integrazione in citta’ come Treviso, hanno scelto la politica dei piccoli passi e del confronto con le istituzioni. Questa fascia di extracomunitari, i pionieri della prima ondata di immigrazione marocchina degli anni ’80, ieri hanno formalmente preso le distanze dalla seconda generazione. ”Il muro contro muro in un contesto governato da un’amministrazione guidata da Gian Paolo Gobbo e Giancarlo Gentilini – sostengono – non porta a nessun risultato. Occorre insistere senza stancarsi con le mediazioni, presto forse una soluzione alla mancanza di spazio per la preghiera del venerdi’ sara’ superata”. I giovani, al contrario, per niente spaventati dalla multa di oltre mille euro ricevuta oggi per il rito non autorizzato dello scorso 6 giugno, non retrocedono e, anzi, rilanciano. ”Dalla prossima settimana in questo parcheggio ci verremo sia il venerdi’ sia la domenica. Noi studiamo, lavoriamo e paghiamo le tasse in Italia, se vogliono arrestarci – aggiungono – si accomodino”. L’obiettivo, peraltro gia’ raggiunto, e’ quello di richiamare su Treviso l’attenzione di media internazionali come Al Jazeera o i vari quotidiani inglesi e francesi che gia’ si occupano del caso. Testate che a quest’ora avrebbero investito molto piu’ spazio, ricordano pero’ gli immigrati della prima ora, se non avessero tenuto conto dei ripetuti inviti alla moderazione loro rivolti dalla stessa componente moderata che lavora per un accomodamento magari piu’ lento ma, cosi’ sperano, piu’ efficace della questione.(ANSA).
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ISLAM: TREVISO,LA SECONDA GENERAZIONE SFIDA IL SINDACO
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