Chi è nato e cresciuto in Italia verrà informato “nei sei mesi precedenti” il diciottesimo compleanno. È una delle novità della conversione in legge del “decreto del fare”
Roma – 23 luglio 2013 – I ragazzi e le ragazze nati e cresciuti in Italia saranno informati per tempo dai Comuni di residenza che possono diventare italiani appena spengono diciotto candeline.
La lettera ai neomaggiorenni è una novità introdotta dall’articolo 33 cosiddetto “decreto del fare” (DL 69/2013), in corso di conversione in legge alla Camera dei Deputati. Il testo del governo, voluto dalla ministra dell’integrazione Cècile Kyenge e attualmente in vigore, prevede però genericamente che arrivi “al compimento del diciottesimo anno di età”.
Ora un emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle e approvato in Commissione specifica che gli Ufficiali di Stato Civile sono tenuti a informare i potenziali nuovi cittadini “nel corso dei sei mesi precedenti il compimento del diciottesimo anno di età”. Un anticipo importante, se si considera che chi vuole diventare italiano deve fare una dichiarazione in Comune entro il compimento dei 19 anni.
Rimangono invariate le altre importanti novità introdotte dal decreto. Se la lettera non arriva, si può presentare la dichiarazione anche dopo i 19 anni. Inoltre, a chi vuole diventare italiano “non sono imputabili eventuali inadempimenti riconducibili ai genitori o agli uffici della Pubblica Amministrazione” e quindi “può dimostrare il possesso dei requisiti con ogni idonea documentazione”. Qui i dettagli.
Stamattina il governo ha posto la fiducia sul testo approvato in Commissione. Vuol dire che non ci sarà spazio per altre modifiche. Forse è meglio: la Lega Nord, ad esempio, aveva proposto di abolire l’articolo 33 e di introdurne un altro che rendeva obbligatorio un “esame di naturalizzazione”.
Elvio Pasca