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“Italiani subito”. Dalle Marche una proposta di legge per le seconde generazioni

Approvata ieri dalla Giunta, darebbe la cittadinanza secondo lo ius soli temperato. Anche la Diocesi di Milano chiede una riforma

Roma – 3 aprile 2011 – Accesso immediato alla cittadinanza per le seconde generazioni, applicando il principio dello ius soli, anche se “temperato”.

Lo prevede una proposta di legge di iniziativa regionale che e` stata oggi votata ieri dalla Giunta della Marche. Il documento dovrà  ora passare al vaglio dell’Assemblea legislativa e, in caso di approvazione, sarà indirizzato alle Camere.

La proposta di legge intende facilitare l’accesso alla cittadinanza per i figli di immigrati nati in Italia, su richiesta dei genitori, se anche solo uno dei genitori abbia risieduto legalmente nel territorio della Repubblica per almeno 5 anni. Una volta raggiunta la maggiore eta’, il ragazzo potrebbe rinunciare, se crede, alla cittadinanza italiana. In assenza invece di una dichiarazione di volonta’ dei genitori, potrebbe acquisire la cittadinanza facendone richiesta entro un anno dal compimento della maggiore eta’.

“Questa legge consentirebbe  dichiara l’assessore ai servizi sociali Luca Marconi – di eliminare un’ingiustizia sociale presente nel nostro Paese e nel contempo di sostenere il processo verso una reale convivenza, in atto da alcuni anni, tra le persone di origine diversa. Il fenomeno migratorio non può più essere considerato come evento straordinario ma e` ormai legato alla necessità di istituire, da parte degli stessi immigrati, una serie di rapporti solidi con il territorio di riferimento, siano essi di natura sociale, culturale o economica”.

L’appello della diocesi di Milano
Ieri anche la diocesi di Milano ha chiesto alla politica una riforma della legge sulla cittadinanza.

Il documento, frutto di un lavoro iniziato il 5 giugno scorso sul tema: ‘I migranti: per una pastorale e una cultura del ‘viver insieme”, lanciato da Consiglio pastorale dell’arcidiocesi di Milano e’ giunto alla conclusione che “occorra, come comunita’ cristiana, affrontare le sfide dell’immigrazione non solo sul piano degli interventi caritativi ed emergenziali ma anche e soprattutto su quello educativo, culturale e pastorale”.

In particolare, la Giunta del Consiglio Pastorale diocesano, con una lettera aperta intende rivolgere un appello ai politici “affinche’ promuovano una riforma delle norme sull’acquisizione della cittadinanza italiana, riconoscendola ai minori stranieri nati in Italia, senza dover attendere la maggiore eta’, eliminando cosi’ limitazioni a diritti e facolta’ ingiuste e non comprensibili per chi e’ di fatto sin dalla nascita inserito nella vita civile e sociale del Paese”.

L’appello “non intende indicare una soluzione legislativa specifica, ma vuole sollecitare che si affronti finalmente la questione, superando una situazione oggettivamente ingiusta, che vede gli stranieri nati in Italia dover attendere necessariamente la maggiore eta’ per diventare cittadini”.

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