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Kyenge: “Insultata più di prima, basta odio sul web”

L’ex ministra dell’integrazione: “La Lega ha fatto campagna elettorale con il mio nome. La riforma della cittadinanza? La legislatura non è finita…”

Roma – 18 marzo 2014 – Ora che non è più ministro, Cècile Kyenge viene insultata più di prima.

L’ex ministra dell’integrazione è stata ospite ieri del programma radiofonico Un giorno da Pecora. Tra ricordi autobiografici, battute e momenti “leggeri” (tra le altre cose, ha canticchiato Vamos a la playa con uno dei Righeira) ha parlato anche degli attacchi subiti.

“I leghisti? Sono perennemente in campagna elettorale e hanno fatto anche la campagna con il mio nome. Più che per me – ha spiegato – mi dispiaceva perché  l’Italia era sotto gli occhi del mondo. Si dava un’immagine sbagliata del nostro Paese”, che secondo Kyenge non si può definire razzista. “Ci sono persone che sono razziste, ci sono gruppi di persone razziste, questo non si può negare. Però prima di giudicare un intero Paese bisogna anche capire che strumenti gli abbiamo dato fino ad adesso a livello di comunicazione e culturale”.

“Bisogna cercare di fare educazione civica, dare ai giovani strumenti per approcciarsi al diverso. È chiaro che quando non si ha consapevolezza del diverso, delle comunità che arrivano, è difficile capire”

Dopo la fine del suo mandato, ha rivelato l’ex ministra, “gli insulti sono aumentati, ma diciamo che non escono fuori . Tutti i giorni sulla mia pagina Facebook arrivano tanti messaggi di quel tipo, ma non se ne parla perché in Italia alcune cose diventano quasi abitudine e questa è una cosa pericolosa. In base alla mia esperienza, a quello che ho passato, credo che si debba lavorare contro l’istigazione via web, l’hate speech è pericolosissimo”.

Infine, tracciando un bilancio della sua esperienza al governo, Kyenge ha  parlato di “un fortissimo impatto di rottura culturale, per la mia  nomina ma anche per l’impostazione data al ministero. Ho affrontato temi che hanno rotto alcuni tabù, come quello della riforma della cittadinanza posto con forza. La legislatura non è finita, la proposta di legge verrà portata avanti a livello parlamentare”.
 

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