in

La Caritas: “Tra Ue e Turchia accordo confuso. No a respingimenti”

Forti: “L’Italia fu condannata quando rimandava i migranti in Libia. Credo che andremo incontro agli stessi problemi”

 

Roma, 21 marzo 2016 – “Da un lato, non permettiamo, giustamente, alla Turchia di procedere con l’adesione all’Unione Europea, perché mancano i requisiti minimi, soprattutto il riferimento al rispetto dei diritti umani. Pero’, quando si tratta di rimandare indietro i profughi che arrivano da quel Paese, questa preoccupazione viene meno. Quindi, ci chiediamo dove sia la coerenza in tal senso. E poi anche la parte pratica, di implementazione di questo accordo, la vediamo molto complicata”.

Lo afferma a Radio Vaticana il responsabile immigrazione di Caritas Italiana Oliviero Forti, in merito all’accordo UE-Turchia. “Noi siamo stati a suo tempo condannati, l’Italia, non dimentichiamolo, per i respingimenti in mare fatti verso la Libia, dopo l’accordo con Gheddafi – continua Forti – Oggi, questo accordo lo stiamo facendo con il governo di Erdogan. Credo che andremo incontro agli stessi problemi. Se poi, come e’ avvenuto l’altro giorno, i respingimenti verranno fatti dalle forze di polizia della Turchia, questo sembra non doverci preoccupare o quantomeno qualcuno crede che non dovrebbe preoccuparci, ma il tema rimane lo stesso”.

Per il responsabile Caritas “la cosa che preoccupa ancora di piu’ e’ il fatto che non solo non si ragioni sui canali umanitari, ma anche il tema del ricollocamento, che dovrebbe essere la questione sulla quale far girare tutta questa nuova prospettiva europea di gestione, di per sé non funziona e non funzionera’. Alcuni Paesi, come l’Ungheria, hanno affermato che non vorranno sul proprio territorio profughi. Quindi, tutto questo messo insieme da’ un quadro confuso”.

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Ue –Turchia, sì all’accordo: “Migranti irregolari riportati indietro”

Immigrati, Berlusconi: Ue e’ una delle piu’ grandi delusioni