I dati dell’Ufficio nazionale di statistica.Nel 2008. 175.000 stranieri in più, 234.000 lavoratori locali in meno
LONDRA, 12 febbraio 2009 – Non si placano le polemiche sull’impiego di manodopera straniera in Gran Bretagna.
Sull’argomento è tornata ieri la responsabile dell’Ufficio nazionale di statistica, Karen Dunnell, che ha confermato come il numero dei lavoratori stranieri nel paese sia cresciuto di 175.000 unità fino a 2,4 milioni nell’anno appena trascorso. A fronte di questo aumento, ha riferito, la manodopera britannica è scesa di 234.000 unità, fino a 27 milioni.
L’Ufficio nazionale di statistica, si legge sul Times di oggi, ha deciso di rendere pubblici questi dati a causa della "grande importanza assunta dalla questione". Ma alcuni ministri del governo di Londra hanno reagito stizziti, accusando l’ente di avere compiuto un atto politico destinato a mettere in imbarazzo il primo ministro Gordon Brown.
Numerosi deputati, a loro volta, hanno spiegato che i dati potrebbero essere male interpretati e potrebbero infiammare le polemiche e le proteste per la presenza dei lavoratori stranieri in Gran Bretagna. L’ultimo sciopero selvaggio contro al presenza di lavoratori stranieri in Gran Bretagna si è svolto ieri: centinaia di lavoratori della centrale di Staythorpe hanno infatti partecipato a una manifestazione contro la francese Alstom, rea di aver subappaltato parte dei lavori di costruzione dell’impianto a una ditta spagnola.
I sindacati hanno chiesto una parte dei circa 850 posti di lavoro andati agli operai specializzati in maggioranza spagnoli. I manifestanti – circa 500 – hanno chiesto un accordo simile a quello trovato nel caso della raffineria di Lindsey, ovvero una ripartizione al 50% fra disoccupati britannici e operai stranieri.