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Lavoratori stagionali. Distribuiti gli ingressi tra le province, soprattutto al nord

Il ministero del lavoro ne ha già assegnati circa 10 mila in base al fabbisogno stimato e contratti firmati lo scorso anno. Ecco il prospetto provincia per provincia

 
Roma – 14 maggio 2015 –  I lavoratori stagionali appena autorizzati a entrare in Italia andranno soprattutto nei campi, nei frutteti  e nelle serre del nord Italia. Al centro e, soprattutto, al sud, le aziende agricole non hanno evidentemente un gran bisogno di far arrivare manodopera  dall’estero.
 
Con il via libera alle domande di assunzione, il ministero del lavoro ha distribuito tra tutte le province italiane 9.785  dei 13 mila ingressi previsti dall’ultimo decreto flussi. Questo permetterà agli Sportelli Unici per l’Immigrazione di rispondere subito alle richieste di assunzione presentate dai datori di lavoro. 
 
Per effettuare la distribuzione, si è tenuto conto del fabbisogno di manodopera stagionale extracomunitaria stimato durante degli incontri tra enti locali, direzioni territoriali del lavoro, associazioni di categoria e sindacati. Un altro criterio è stato l’andamento dei flussi stagionali dello scorso anno al netto delle “false domande”, ci si è cioè concentrati sui contratti effettivamente sottoscritti dopo che i lavoratori erano arrivati in Italia. 
 
Ecco allora che la distribuzione vede al primo posto la provincia autonoma di Trento, dove potranno già arrivare 1700 lavoratori, seguita dalla provincia di Verona, 1200, e da quella di Cuneo 900. Numeri che non si ritrovano in nessuna delle province del Meridione, nemmeno in quelle a vocazione più spiccatamente agricola: quella che ha ottenuto più ingressi è Salerno, appena 150, Caserta ne ha avuti 50, Latina, nell'agro pontino, zero.
 
Al ministero del Lavoro, comunque, rimangono 3.215 quote. Serviranno a coprire le richieste delle provincie dove le quote già assegnate andranno esaurite. 
 
 
 
 
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Stagionali. Attribuzione territoriale delle quote del decreto flussi 2015

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