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Lavoro. Formazione professionale: rafforzata la cooperazione tra Italia e Tunisia

Roma, 5 novembre 2024 – Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone si è recata ieri in Tunisia per una missione dedicata a rafforzare la cooperazione internazionale tra i due Paesi in materia di formazione professionale e il lavoro.

A un anno dalla firma da parte dei Ministri degli Esteri del Memorandum fra Italia e Tunisia con cui si autorizzava l’ingresso nel nostro Paese di 4mila lavoratori subordinati tunisini non stagionali l’anno e del successivo Protocollo esecutivo a firma Sviluppo Lavoro Italia e ANETI (Agence Nationale pour l’Emploi et le Travail Indépendant), il 5 marzo 2024, la visita del Ministro ha coinciso con l’inaugurazione del programma “THAMM Plus” e con l’avvio delle prime aule di formazione per operai specializzati nel settore edile all’interno del Progetto “Building Talents and Crafts”, finanziato dall’Unione Europea e gestito dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.

Obiettivo del progetto, l’inserimento in Italia di 2mila lavoratori nel settore edile in 3 anni, formati in Tunisia tanto sugli aspetti tecnico-professionali, quanto su lingua e cultura italiana e in materia di sicurezza sul lavoro. Un’attività che guarda al mismatch tra domanda e offerta di lavoro con un approccio fattivo e mira a qualificare il flusso di lavoratori in ingresso in Italia nel più ampio orizzonte di uno sviluppo condiviso dell’area del Mediterraneo, basato sull’investimento nel capitale umano.

Il Ministro ha poi partecipato al primo Forum Italo-Tunisino sulle Competenze Professionali e il Lavoro presso il nuovo Centro di formazione nel settore delle costruzioni di Ibn Sina. Il Forum ha rappresentato un’opportunità per rafforzare la collaborazione tra l’Italia e la Tunisia, due Paesi uniti da legami storici e culturali profondi; ma anche per promuovere il circolo virtuoso di interazione con le imprese e le associazioni datoriali. Il Forum italo-tunisino è stata infatti l’occasione per l’avvio dei progetti sostenuti dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo sulla formazione professionale in Tunisia, che saranno realizzati da organizzazioni della società civile italiana. Ai lavori hanno contribuito esponenti dell’AICS di Tunisi, di TAMAT, WW-GVC, COSPE, AVSI e anche di Confindustria, Coldiretti, Confagricoltura, CNA, Assolavoro, Anolf, Finanzieri, Federalberghi, Fondazione E4Impact e UMANA.

Durante il Forum è stata inoltre avviata la “Global Skills Partnership” tra Italia e Tunisia, supportata da Banca Mondiale. Il partenariato vuole dare nuovo impulso alle numerose iniziative già in corso tra i due Paesi ed è pienamente coerente con l’approccio italiano che vuole fornire gli strumenti per esercitare il “diritto a non emigrare” attraverso gli investimenti in formazione o per coloro che lo desiderano trasmettere le competenze utili a intraprendere un’esperienza di mobilità lavorativa in modo regolare e sicuro.

In occasione della sua visita a Tunisi, il Ministro Calderone ha avuto poi colloqui con il Ministro dell’Impiego e della Formazione Professionale della Repubblica Tunisina Riadh Chaoued e con il Ministro degli Affari Sociali Issam Lahmar, durante i quali è stata valorizzata l’esperienza di integrazione della comunità tunisina in Italia e si è ribadito l’impegno congiunto alla gestione di flussi regolari di lavoratori tunisini, passando in rassegna anche la collaborazione nell’ambito della Convenzione di sicurezza sociale tra Italia e Tunisia firmata nel 1984.

“Cooperare nel Mediterraneo – ha affermato il Ministro Calderone – significa promuovere stabilità e sicurezza, condizioni essenziali per la crescita e lo sviluppo, anche nell’ottica di favorire la migrazione circolare e contrastare la lotta al traffico degli esseri umani. Il capitale umano e la promozione delle competenze professionali sono elementi chiave per uno sviluppo economico e sociale che apporti benefici a tutti i soggetti coinvolti. In questa direzione intendiamo continuare a operare, coinvolgendo enti e associazioni tunisine e italiane, oltre al mondo delle imprese, per costruire insieme un modello di sviluppo inclusivo e sostenibile”.

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