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Lavoro irregolare nell’agricoltura: i più colpiti sono gli stranieri

Roma, 7 ottobre 2022 – “Il lavoro in agricoltura è fortemente dipendente dai migranti, e questo determina ancora di più la necessità di un’accoglienza e di un’integrazione che, purtroppo, in Italia latitano”. Come ha spiegato Giovanni Mannini, segretario generale della Flai Cgil nazionale, infatti, la presenza di lavoratori immigranti in quel settore arriva al 40%. Tuttavia, “considerando l’ampio spettro di irregolarità purtroppo presente, la platea si estende sicuramente oltre a questa percentuale”.

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Migranti e lavoro irregolare nell’agricoltura

In Puglia ci sono 135mila immigrati di 167 paesi diversi. Se provassimo a trasformare queste presenze in opportunità sul piano culturale, non solo la nostra regione ma tutto il paese se ne avvantaggerebbe. A una presenza così elevata di immigrati spesso corrisponde una condizione di lavoro nero o irregolare”, ha aggiunto poi Mannini durante un’iniziativa su lavoro agricolo e immigrazione organizzata a Taranto dalla segreteria provinciale del sindacato. “I lavoratori stranieri sono i più colpiti. In provincia di Taranto il nostro sindacato è costituito parte civile in nove procedimenti penali per sfruttamento del lavoro, sei dei quali riguardano lavoratori del Gambia e nigeriani”, ha sottolineato inoltre Lucia La Penna, segretario generale della Flai ionica.

L’iniziativa della Flai Cgil di Taranto è iniziata con la proiezione del docufilm “Dust’s Tales. I racconti della polvere” del regista Davide Murri, con la sceneggiatura di Simona Fernandez, presidente dell’associazione Salam. Voci, volti, testimonianze sulle due sponde del Mediterraneo: dall’inferno dei campi della Libia, alla vergogna del ghetto di Borgo Mezzanone.

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