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L’inchiesta. Cpr di Torino: 40 casi di migranti sequestrati, indaga la Procura

Roma, 12 maggio 2023 – La Procura di Torino sta conducendo un’inchiesta su circa quaranta casi di trattamento non idoneo degli stranieri rinchiusi nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) della città. Secondo i pubblici ministeri, i reati ipotizzati sono principalmente l’abbandono di incapace, le lesioni colpose, il falso, il favoreggiamento e, in relazione al caso del giovane Moussa Baldé, la cooperazione in omicidio colposo.

Il procedimento è stato avviato dopo il suicidio di Moussa Baldé, un giovane originario della Guinea, avvenuto nel maggio del 2021 all’interno del Cpr di Torino. Baldé era stato portato nella struttura dopo essere stato aggredito a Ventimiglia, in provincia di Imperia. Nel corso dell’inchiesta, sono stati indagati una decina di agenti di polizia e operatori con responsabilità nella gestione del Cpr.

L’attenzione degli inquirenti si è concentrata in particolare sugli stranieri messi in isolamento nel reparto chiamato ‘ospedaletto’, dove alcuni di loro sarebbero stati tenuti senza necessità oppure senza la necessaria sorveglianza sanitaria. Gli accertamenti riguardano episodi accaduti nel corso del 2020 e del 2021.

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